Vaccino ai celiaci, le disuguaglianze tra le Regioni: alcune riconoscono la priorità, altre la ignorano.
Aic: “Uniformare il trattamento”
“Tutte le Regioni e le pubbliche amministrazioni sono state invitate ad aprire le procedure di prenotazione e le relative modalità organizzative. La Conferenza delle Regioni ha girato inoltre a tutti gli enti regionali, agli assessori alla Sanità e ai Direttori per la salute la nota del commissario Figliuolo per una omogenea applicazione sul territorio”, riporta l’Aic. L’associazione segue il progressivo adeguamento dei piani vaccinali e della programmazione delle Regioni, che dipende dall’andamento delle vaccinazioni oltre che dalle dosi a disposizione. “Non mettiamo in discussione il merito delle scelte di priorità in quanto nutriamo piena fiducia nell’operato delle autorità sanitarie del nostro Paese”, comunica, “tuttavia abbiamo sottolineato sia al ministro della Salute che al ministro dei Rapporti con il Parlamento e allo stesso Commissario straordinario come sia fondamentale che il trattamento vaccinale per la medesima patologia sia uniforme su tutto il territorio nazionale. Coerentemente, certi come siamo della competenza scientifica e della capacità di tutela della salute pubblica, a seguito delle indicazioni del Commissario Straordinario Figliuolo e dei provvedimenti di dieci Regioni sull’inserimento dei celiaci nelle fasce prioritarie, richiediamo che ciò sia garantito a tutti i celiaci italiani”.
Durante l’emergenza sanitaria l’Aic è stata costantemente attiva nel rispondere alle esigenze di chi è affetto da celiachia. “Durante il primo lockdown numerosi pazienti si sono trovati bloccati in Regioni diverse da quelle di residenza, quindi impossibilitati ad accedere alla loro terapia, dal momento che l’erogazione degli alimenti senza glutine garantita dal Sistema sanitario nazionale avviene, ancora oggi, solo all’interno della propria Regione”, evidenziano i volontari. L’associazione ha quindi chiesto alle istituzioni (ministero alla Salute, Protezione civile, Presidenza del Consiglio e Conferenza delle Regioni) di emanare istruzioni specifiche destinate alle amministrazioni regionali al fine di superare questo limite e consentire ai pazienti di accedere alle cure nel luogo in cui si trovano. “In realtà, la soluzione è stata possibile solo trattando i casi uno a uno e mettendo in contatto le singole Regioni di residenza e di forzato domicilio, non riuscendo, neppure in una situazione di emergenza planetaria e del tutto straordinaria, a superare la parcellizzazione regionale della gestione delle politiche e dei piani sanitari. Esattamente quello che sta accadendo in questi giorni in merito alla priorità vaccinale, sulla cui uniformità e omogeneità di trattamento per i celiaci, Aic sta sensibilizzando Regione per Regione, anche in presenza di precise e unitarie indicazioni ricevute dal Commissario Straordinario”.
Fonte:www.ilfattoquotidiano.it