Autobiografia di “Nole” Djokovic
Tennisti e scrittori. Nel club affollato dei campioni di ieri e di oggi che flirtano con la tastiera del computer, finora mancava all’appello il numero due del mondo. Dopo Andre Agassi, che nel bestseller “Open” racconta la propria discesa agli inferi con la tensione di un thriller psicologico, e gli altri – Andy Murray, Rafael Nadal, Boris Becker, alle nostre latitudini Adriano Panatta – adesso tocca a Novak “Nole” Djokovic sfornare la propria autobiografia.
“Il punto vincente”, in uscita per Sperling & Kupfer (traduzione di Ilaria Katerinov), è soprattutto la storia di una caduta – il doppio fallo del 27 gennaio 2010 e la sconfitta dopo diverse ore di sofferenza contro il francese Jo-Wilfred Tsonga agli Australian Open («il punto più basso della mia carriera») e di una rinascita, culminata nel trionfo a Wimbledon e nella conquista della vetta della classifica mondiale, nel 2011. Dopo aver eliminato i nemici – il glutine, gli zuccheri raffinati, i latticini – grazie alla nuova dieta messa a punto dal nutrizionista Igor Cetojevic, serbo come il 26enne Nole, che ha appena battuto Roger Federer in finale al torneo di Indian Wells. Le pagine scorrono tra aneddoti, ricordi – gli allenamenti ai tempi dei bombardamenti Nato su Belgrado, nel 1999, i match contro il rivale di sempre, Rafa Nadal, e gli altri campioni – e anche tante ricette, molte delle quali messe a punto dalla chef americana Candice Kumai. Con un lieto fine: l’equilibrio psicofisico.
Trovate l’intervista completa qui:
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