La scoperta di un team multidisciplinare guidato dallo scienziato Alessio Fasano
Il trattamento farmacologico per la celiachia risulta efficace anche nella terapia post-Covid 19 nei bambini e negli adolescenti. È la scoperta di un team multidisciplinare composto da 33 esperti provenienti dal Massgeneral Hospital for Children (MGHfc), Brigham and Women’s, Hospital, dalla Fondazione Ebris e da altre istituzioni guidato dal direttore del Mucosal Immunology and Biology Research Center (MIBRC) del MGH for Children e Direttore scientifico Ebris, professore Alessio Fasano. I ricercatori hanno scoperto che le particelle virali rimanenti nell’intestino a lungo dopo un’infezione da Covid-19 iniziale possono continuare a viaggiare nel flusso sanguigno, determinando la condizione chiamata sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini (MIS-C). La sindrome può verificarsi diverse settimane dopo l’infezione iniziale; i sintomi includono febbre alta, dolore addominale, vomito, diarrea, eruzioni cutanee e stanchezza estrema. La risposta iperinfiammatoria e la “tempesta di citochine” osservata nel MIS-C possono portare a danni estesi al cuore, al fegato e ad altri organi.
I sintomi
«All’inizio della pandemia, pensavamo che i bambini fossero stati risparmiati da qualunque manifestazione della malattia, pur sapendo che potessero essere portatori asintomatici del virus SARS-Cov-2 – dice Fasano – alcuni ragazzi hanno contratto il COVID-19. La maggior parte di loro si è ripresa, ma abbiamo iniziato a vedere un ristretto numero di bambini, che avevano precedentemente contratto il virus, manifestare febbre molto alta e insufficienza cardiaca o epatica tanto da richiedere il trasporto in ospedale».
La larazotide acetato
Nei primi anni 2000, Fasano ha sviluppato la larazotide acetato come inibitore zonulinico nel trattamento della celiachia. Il farmaco è attualmente in fase di sperimentazione clinica Fase 3, come trattamento aggiuntivo alla dieta senza glutine, e sta finora mostrando un alto livello di sicurezza ed una buona efficacia. Gli incoraggianti dati preliminari sull’efficacia della larazotide acetato nel trattamento del primo caso di MIS-C – dopo aver ottenuto il permesso di uso compassionevole dalla Food and Drug Administration – hanno confermato l’ipotesi generale dello studio e hanno aperto la strada all’uso della larazotide acetato come primo trattamento orale per il COVID-19 e le sue complicazioni. «Conoscere la causa del MIS-C fornisce una strada per il trattamento», ha detto Lael Yonker, autore principale dello studio. «Siamo stati in grado di usare la larazotide per trattare un bambino con MIS-C e abbiamo visto le particelle virali nel sangue diminuire drasticamente. Il nostro prossimo piano è di sviluppare uno studio clinico per studiare l’effetto della larazotide sui risultati clinici nel MIS-C». Ha aggiunto: «Essere in grado di passare dalla classificazione di una nuova malattia, alla comprensione della sua causa, all’identificazione di un possibile nuovo trattamento è semplicemente davvero incredibile».