TRENTO – L’adeguamento dei tetti di spesa previsti per l’erogazione dei prodotti senza glutine e il contestuale aumento delle fasce di età, sulla base di quanto disposto dal decreto ministeriale dell’agosto 2018: sono queste le principali modifiche del dispositivo adottato oggi dalla Giunta provinciale, su indicazione dell’assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia.

“I nuovi limiti di spesa – commenta l’assessore provinciale – sono stati aggiornati per essere più aderenti ai fabbisogni delle popolazione celiaca, con una differenziazione più precisa e più corretta anche rispetto al genere e alle differenze di età. Scaturiscono poi da un attento percorso di confronto e di ascolto con la sezione trentina di Aic – l’Associazione Italiana Celiachia che, a livello nazionale, ha sottoscritto la norma.

Proprio l’Associazione, durante gli incontri, ha voluto portare alla nostra attenzione altre problematicità che i celiaci incontrano nella quotidianità – ha proseguito l’assessore -, in particolare nell’alimentazione fuori casa, una difficoltà ancora per molti; nei prossimi mesi vorremmo approfondire questa tematica per capire cosa è possibile fare.

In Trentino, va ricordato, è in vigore un sistema che, nel panorama italiano, rimane ancora oggi unico e innovativo dal punto di vista della semplificazione e della facilitazione all’accesso dei prodotti, ma anche in grado di consentire un effetto calmierante sui prezzi: i celiaci possono infatti contare sia sulla libera scelta dei rivenditori ai quali rivolgersi per gli approvvigionamenti, sia sull’erogazione delle somme in via anticipata a cadenze trimestrali”.

In Trentino esiste una specifica norma provinciale, approvata nel 2011, che prevede interventi a favore di persone affette da celiachia, una malattia causata dalla reazione ad una proteina del glutine, presente nel grano e in altri cereali comuni, quali orzo e segale.

Il numero delle persone colpite è in costante aumento, se infatti nel 2014 erano circa 1.800 le persone che in provincia di Trento beneficiavano degli interventi previsti dalla legge, nel 2016 il numero era salito a 2.151 e nel 2018 si è attestato a 2.427 di cui 771 maschi e 1656 femmine.

I celiaci trentini possono contare sull’erogazione delle somme in via anticipata a cadenza trimestrale e possono recarsi presso qualsiasi rivenditore di prodotti dietetici senza glutine, purché siano inseriti nel Registro nazionale degli alimenti senza glutine.

Si tratta di una modalità innovativa e unica in Italia: nelle altre regioni sono invece adottati sistemi che prevedono l’assegnazione di buoni spesa utilizzabili nelle sole farmacie o in determinati esercizi commerciali.

La modifica dei tetti di spesa e delle fasce di età sono inserite nell’ambito di una revisione nazionale, che tiene conto della riduzione dei costi degli alimenti senza glutine e dei fabbisogni energetici della popolazione definiti dalle più recenti evidenze scientifiche, in particolare da quelle che la Società italiana di nutrizione umana ha pubblicato nel 2014 dei nuovi Larn – i Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia.

Per questo i tetti di spesa mensili sono diversi per età, con un ampliamento delle fasce di età da 4 a 6, e per sesso, proprio perché in media secondo i nutrizionisti una donna ha un fabbisogno calorico giornaliero minore di un uomo e, analogamente, un bambino ha un fabbisogno calorico minore di un adulto e un anziano minore di un adulto.

I prezzi medi utilizzati sono quelli di pane, pasta e farine ricavati nel solo canale di distribuzione prevalente, ovvero quello delle farmacie, prezzi che risultano diminuiti del 7% in media dal 2001 (del 33% nella grande distribuzione). Inoltre i valori mensili così calcolati sono stati tutti incrementati di una percentuale pari al 30% per tener conto di particolari esigenze nutrizionali.

Va infine evidenziato che i controlli eseguiti dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari sulla documentazione relativa alla spesa hanno evidenziato anche per l’anno 2017 che i valori complessivi di una parte del contributo non risultano avere una corrispondente spesa documentata.

Qui di seguito i nuovi limiti di spesa suddivisi per fasce di età:

6 mesi – 5 anni: 56 euro, indifferenziato maschi / femmine

6 – 9 anni: 70 euro, indifferenziato maschi / femmine

10 – 13 anni: 100 euro maschi – 90 euro femmine

14 – 17 anni: 124 euro maschi – 99 euro femmine

18 – 59 anni: 110 euro maschi – 90 euro femmine

dai 60 anni in poi: 89 maschi – 75 euro femmine

 

 

Fonte: www.lavocedeltrentino.it