Inventarsi una nuova attività in tempo di crisi, soprattutto per un settore come quello edile e metalmeccanico, al quale tuttora appartengono. Ci hanno pensato i due amici e soci Livio Zambonini e Marco Vivian che, proprio oggi, all’angolo tra via dell’Aeronautica e via Adua apriranno il primo forno-laboratorio di prodotti esclusivamente senza glutine, non solo di Reggio, ma dell’intera area compresa tra Modena e Parma, il secondo in tutta l’Emilia Romagna.
Un vero e proprio evento atteso da diversi mesi, da tutta la comunità dei celiaci, che, anche a Reggio sta crescendo sempre di più a causa delle nuove diagnosi in continuo aumento.
Il nuovo forno si rivolge al popolo degli intolleranti al glutine, ma non solo, di Reggio e dintorni costretto finora a ricorrere al “semifresco” in confezione sottovuoto, venduto dai negozi specializzati (tre gli storici in città ai quali se ne sono aggiunti altri due nell’ultimo anno) e, in alcuni casi, al fresco di esercizi privi al loro interno di laboratori artigianali e dunque d’“importazione” da laboratori di altre regioni.
Zambonini come vi è venuta questa idea?
«Volevamo realizzare qualcosa di diverso e che corrispondesse a nuove esigenze di mercato. A darci lo spunto è stata mia moglie Luciana (Aguzzoli, psicologa e psicoterapeuta con studio in via Abbadessa a Reggio, ndr): molti suoi pazienti sono celiaci. Mi ha detto: “Perché non un forno senza glutine?” E così è iniziata l’avventura».
Ma non è stata una cosa semplice. L’apertura ha conosciuto diversi rinvii. Perché?
«Volevamo partire ben preparati, con un prodotto ottimo sia per i celiaci sia per i non celiaci. Pensiamo di averlo trovato. Per questo abbiamo speso risorse e seguito corsi: nostro consulente è Francesco Favorito, docente e autore di diversi libri del settore. Ma c’è anche un’altra ragione. Avremmo voluto dare alla nostra clientela la possibilità di acquistare il nostro fresco con i buoni previsti per gli alimenti dietoterapici e forniti ai celiaci. Ma alla fine non lo abbiamo potuto fare. Esistono precise direttive in merito che non ce lo consentono. Purtroppo dovremmo subìre la concorrenza sleale di chi, invece, sappiamo lo fa by-passando le regole ministeriali».
Ovvero?
«Non voglio fare polemiche, ma sappiamo di casi di prodotti freschi venduti ritirando il buono. Si tratta di prodotti arrivati da laboratori di altre regioni, ma anche realizzati in modo “casalingo”. Questo non è legale e soprattutto finisce per comportare un rischio per la salute dei celiaci».
Cosa proporrete ai vostri clienti oggi?
«Tante bontà. Focacce, ciabatte bianche, con le olive e con le noci, pizza, tanti tipi di torte e biscotti. Tutti prodotti rigorosamente gluten free e realizzati da noi con materie prime certificate».(m.f.)
Fonte: Gazzetta di Reggio