Chi soffre di celiachia può chiedere l’invalidità civile? Quale percentuale è riconosciuta a chi è intollerante al glutine?
La celiachia è una patologia in allarmante crescita nel nostro Paese: si tratta di un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, provocata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. In pratica, chi è celiaco non può mangiare glutine, limitando di non poco la sua dieta (pensa al pane, alla pasta, ecc.). Per fortuna, oggi la gran parte dei ristoratori mette a disposizione dei propri clienti un menu attento alle esigenze di chi non tollera il glutine, offrendo dei cibi assolutamente gluten free, cioè privi di questa sostanza. La celiachia può provocare sintomi differenti a seconda dei soggetti che colpisce: si va dai semplici (quanto fastidiosi) disturbi intestinali al dimagrimento eccessivo. Da tanto sorge spontanea una domanda: c’è invalidità per la celiachia?
L’invalidità civile è quella forma di tutela che la legge riconosce a chi, a causa dei una o più patologie, ha una ridotta capacità lavorativa (se in età da lavoro, cioè tra i 18 e i 65 anni), ovvero non è capace di svolgere le attività tipiche della sua età. Con il riconoscimento dell’invalidità, lo Stato offre alcune agevolazioni a chi è svantaggiato rispetto agli altri: si va dall’esenzione per l’acquisto dei farmaci fino all’attribuzione di un vero e proprio beneficio economico. Cosa spetta a chi è celiaco? Le persone intolleranti al glutine hanno qualche diritto? Vediamo quali sono i rapporti tra celiachia e invalidità.
Sono celiaco: posso avere l’invalidità?
La legge ha predisposto un’apposita tabella [1] nella quale sono inserite tutte le patologie che conferiscono il diritto al riconoscimento di una determinata percentuale di invalidità civile: ad esempio, una forma grave di Alzheimer dà diritto ad un’invalidità massima del cento per cento; un’epilessia (con crisi mensili) di media gravità conferisce un’invalidità pari solamente al quaranta per cento. Sono semplici esempi per far comprendere il meccanismo predisposto dalla legge.
Ora, se ti stai chiedendo se hai diritto all’invalidità perché soffri di celiachia, devi sapere che tale patologia non è espressamente prevista all’interno della tabella delle invalidità; tuttavia, tra le malattie dell’apparato digerente figura anche la «sindrome da malassorbimento enterogeno con compromesso stato generale», la quale conferisce il diritto ad una percentuale di invalidità variabile tra il 41 e il 50 per cento.
Nonostante ciò, si tende ad escludere che la celiachia possa rientrare nella predetta categoria, per il semplice fatto che essa presuppone un “compromesso stato generale” che, di solito, la malattia celiaca non comporta: chi è affetto da celiachia, infatti, non potendo assumere un farmaco specifico, non può fare altro che correggere la propria dieta ed evitare il glutine. Di conseguenza, il celiaco, quando non ingerisce glutine, sta bene e non può essere definito un soggetto invalido.
L’invalidità presuppone uno stato di salute costantemente compromesso, o comunque pregiudicato per un lasso di tempo apprezzabile: ad esempio, il malato di tumore sottoposto a chemioterapia viene riconosciuto invalido, ma tale status gli viene revocato nel momento in cui guarisce. Il celiaco, invece, soffre di una malattia cronica che lo colpisce solamente in una determinata circostanza, cioè quando ingerisce glutine, mentre per il resto è una persona perfettamente sana e, quindi, non invalida.
In sintesi, dunque, una persona celiaca che non assume glutine, se presenta un quadro clinico del tutto normale o al massimo un peso sotto la norma, non è considerato invalido, a meno che, come ti dirò nel prossimo paragrafo, non subentrano complicanze derivanti dal concorso di altre patologie.
Celiachia: come ottenere l’invalidità?
Quanto detto nel paragrafo precedente vale in linea di massima: è chiaro, però, che se una persona dovesse essere affetta da una forma eccezionalmente grave di celiachia, tale da comprometterne in maniera generale e costante lo stato di salute, potrebbe a ragione chiedere il riconoscimento dell’invalidità.
Inoltre, il celiaco potrebbe anche soffrire di altre patologie che, combinate insieme, acuiscono i sintomi di ognuna di esse: di talché, anche in questo caso sarebbe possibile ottenere l’invalidità civile.
Quali sono i diritti del celiaco?
Il fatto che al celiaco non possa essere riconosciuta con facilità l’invalidità civile non significa che egli sia abbandonato a se stesso; anzi: esiste un’apposita legge che tutela i celiaci [2].
Tra gli aspetti maggiormente significativi compaiono:
- il riconoscimento della celiachia come malattia sociale;
- la predisposizione gratuita, per quanti sono affetti da questa malattia, di prodotti alimentari senza glutine, per un tetto massimo di spesa fissato da apposito decreto del ministero della Sanità;
- la previsione che nelle mense scolastiche, ospedaliere e delle strutture pubbliche siano preparati, dietro richiesta, pasti per celiaci, cioè privi di glutine.
Più recentemente [3], la celiachia è stata introdotta nell’elenco malattie e condizioni croniche e invalidanti (ove sono presenti, ad esempio, anche l’asma bronchiale, il diabete mellito, l’epilessia e il morbo di Crohn) con conseguente possibilità per i celiaci di richiedere l’esenzione ticket per le prestazioni di specialistica ambulatoriale appropriate per il monitoraggio della patologia e la prevenzione di eventuali complicanze o aggravamenti.
La malattia, per poter fare richiesta di invalidità, deve essere riconosciuta come cronica e invalidante. Il codice esenzione ticket per la malattia celiaca è 059.
note
[1] Decreto Ministeriale del 05.02.1992.
[2] Legge n. 123 del 04.07.2005.
[3] Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri del 12.01.2016.
Fonte: www.laleggepertutti.it