L’aumento delle intolleranze alimentari è un fenomeno in costante crescita.

In particolare la celiachia, allergia verso il glutine presente in diversi cereali, provoca effetti negativi per la salute delle persone che soffrono di una reazione autoimmune e che devono quindi evitarne l’assunzione.

Ma sull’indicazione della presenza dell’allergene in etichetta, la questione in UE non appare ancora chiaramente definita <<Ad oggi il Regolamento 828 del 2014 stabilisce le condizioni d’uso della dicitura “senza glutine”, garantendo un contenuto massimo di glutine di 20 mg per kg, mentre  la dicitura “può contenere glutine”, non è ancora stata normata dal legislatore europeo e le persone che soffrono di questa intolleranza hanno il diritto di ricevere un’informazione più chiara circa l’idoneità degli alimenti da poter annoverare una dieta senza glutine>> evidenzia l’eurodeputato leghista Matteo Gazzini, che da celiaco conosce molto bene il problema.

<<Considerando inoltre il fatto che tutti gli operatori del settore alimentare sono tenuti a dichiarare la presenza di allergeni usati nella preparazione di un alimento e ancora presenti nel prodotto finito, ho chiesto alla Commissione tramite un’interrogazione scritta, se ritenga opportuno intervenire nuovamente su questa materia, al fine di indicare in etichetta con maggiore chiarezza ed in maniera più visibile la presenza di glutine, così da evitare potenziali problemi di salute ad un’ampia parte della popolazione>>.

 

Foto, Matteo Gazzini