Le proteine ​​del glutine sono eccezionalmente resistenti alla digestione in tutte le persone, non solo nelle persone che hanno la malattia celiaca, che è una condizione autoimmune.

Essere sensibili ad alimenti contenenti glutine è una condizione molto diffusa. Consiste nell’insorgere di reazioni avverse quando introduciamo il glutine nel nostro organismo, una proteina presente nel frumento, orzo e segale. La famosa celiachia è la condizione più estrema e grave della sensibilità al glutine. Essendo una malattia autoimmune può portare ad un danno all’apparato digerente.

Sebbene visto sempre come una singola proteina, in realtà è un composto di proteine, chiamate prolamine. Quest’ultime sono resistenti alla digestione completa da parte degli enzimi digestivi che risiedono nel tratto gastrointestinale. Questo perché gli enzimi prodotti dal pancreas, dallo stomaco e del tratto intestinale non sono in grado di abbattere completamente le proteine ​​che hanno un alto contenuto di residui di prolina. La prolina è un amminoacido, l’elemento costitutivo delle proteine, presente nel glutine.

 

Sensibilità al glutine, esiste veramente questa condizione?

Le proteine del glutine sono resistenti alla digestione in tutte le persone, non solo a chi soffre di celiachia. Affrontiamo insieme la cosìdetta intolleranza al glutine e i tre tipi di condizioni che ciò può portare. Come abbiamo già visto sopra la celiachia è una malattia autoimmune che influenza il modo in cui il nostro sistema immunitario reagisce al glutine. Questa condizione causa danni all’intestino tenue e una vasta gamma di sintomi, tra cui diarrea, gonfiore e dolore addominale.

L’esposizione prolungata può portare ad ulteriori condizioni come una significativa perdita di peso, anemia, debolezza muscolare e altri sintomi gravi. La celiachia è anche più comune nelle persone che hanno altre condizioni autoimmuni, incluso il diabete di tipo 1. Gli esperti ritengono che la condizione sia dovuta a fattori sia genetici che ambientali. I medici di solito raccomandano che le persone celiache seguano una dieta rigorosamente priva di glutine.

 

Allergia al grano

Una seconda condizione possibile è l’allergia al grano, presente maggiormente nei bambini, ossia una reazione allergica alle proteine del grano. Questa allergia può portare sintomi davvero gravi come l’anafilassi, una condizione pericolosa per la vita. A differenza della celiachia, l’allergia al grano può essere mediata dall’immunoglobulina E (IgE). Ciò significa che gli anticorpi IgE specifici del grano si legano al grano, innescando così il rilascio di composti infiammatori, inclusa l’istamina.

La terza ma non per importanza è la sensibilità o intolleranza al glutine. Questa condizione risulta, secondo uno studio, essere una condizione molto nota rispetto alla celiachia, colpendo circa il 13% della popolazione. Le persone con NCGS manifestano sintomi gastrointestinali che includono gonfiore, gas e diarrea, nonché sintomi non gastrointestinali, come affaticamento, ansia e mal di testa. Questi sintomi spesso migliorano con una dieta priva di glutine.

Gli esperti ritengono che ci sia un legame tra i sintomi della NCGS e una risposta immunitaria, anche se c’è ancora qualche polemica intorno alla causa precisa. NCGS è più comune nelle persone con malattie autoimmuni. Se una persona ha sintomi come diarrea, gonfiore o mal di testa dopo aver consumato glutine, dovrebbe consultare un medico sui test per l’intolleranza al glutine.

 

Fonte: infinitynews.it