Stigmatizzato l’atteggiamento dell’Asp di Catanzaro che procrastina il pagamento dei buoni spesa per celiaci
Recenti indagini lo confermano: la celiachia è come un iceberg, se ne conosce solo una piccola parte, ma non tutti restano in superficie. Petronà ha deciso di scendere in profondità per comprendere e spiegare la diffusa intolleranza permanente al glutine.
L’ha fatto con il convegno “La celiachia”, momento informativo e formativo promosso, domenica scorsa presso palazzo Colosimo, dall’Avis comunale “Beniamino Perri”. Non c’era mai stato prima uno scambio dialettico dedicato solo per la celiachia.
La prolusione dell’incontro è toccata al presidente dell’Avis di Petronà Pierino Bianco che ha rammentato come “l’Avis lavori disinteressatamente per il tessuto sociale senza secondi fini. “
Mary Matarise è una dei tanti giovani volontari di Avis. Sono ragazze di Petronà e non solo, c’è anche Cerva e c’è anche Belcastro, tutte insieme senza campanili per asserire che donare è una battaglia di civiltà.
La giovane rappresentante della consulta giovanile Avis ha detto: “ L’Avis ci da l’opportunità di crescere nell’impegno e nella solidarietà.”
Hanno proferito parola anche il presidente avis di Montepaone Salvatore Iannelli e il consigliere provinciale Avis Franco Olivo.
L’intervento più atteso è stato quello del professor Antonio Cantaffa e non ha deluso le tante aspettative con un eloquio impreziosito da idee e ideali.
Il referente dell’Associazione italiana celiachia per la ristorazione è partito dai numeri: “ I celiaci diagnosticati in Italia sono 150mila, ma i potenziali sono 600mila. Uno su cento in Italia è celiaco e tanti sono i gluten sensitivity vale a dire le persone che non sono celiache, ma devono mangiare senza glutine. Ogni 10mila nuove diagnosi nascono 5mila nuovi celiaci. Hanno il diritto di avere una vita normale e vanno tutelati in tutte le loro dimensioni: basti pensare che un chilo di pane senza glutine arriva a costare 14 euro e un chilo di farina 8 euro. C’è tanto da fare e lo faremo pensando ai bambini.”
Cantaffa ha smentito luoghi comuni in tema di celiachia, ha stigmatizzato l’atteggiamento dell’Asp di Catanzaro che procrastina il pagamento dei buoni spesa per celiaci, ha spiegato cosa un celiaco può e non può mangiare, come comportarsi e a chi rivolgersi: Associazione italiana celiachia, conosciuta con l’acronimo Aic, è da trent’anni molto vicina alle esigenze del celiaco.
Morale: Calabria non sempre vuol dire stare sotto. A volte primeggiamo. La celiachia in Calabria tutto è tranne che un mistero: tanti sono gli esercizi pubblici che, grazie ai network di Aic, sanno come interagire con un celiaco che non si sente diverso, non si sente ghettizzato. Una dimensione non casuale, che non piove dal cielo, che non nasce per caso, ma è figlia dell’impegno di Aic Calabria. Se non ci fosse Aic, la qualità di vita di tanti celiaci non sarebbe la stessa.
FONTE: catanzaroinforma