osteoporosi
In genere, nel pensiero comune, questa patologia è associata all’età adulta ed alle donne in post menopausa ed, in effetti, nella maggior parte dei casi è proprio così, tuttavia capita di trovarsi a far diagnosi di questa patologia anche in alcuni soggetti giovani e nella maggior parte dei casi si tratta proprio di celiaci neodiagnosticati o non ancora diagnosticati per i quali il deficit di massa ossea magari accompagnato ad una modesta e cronica anemia rappresentano il campanello d’allarme che spinge il gastroenterologo o il medico di medicina generale ad “azzeccare” finalmente la diagnosi!
Spesso quando effettivamente diciamo hai nostri pazienti in ambulatorio, soprattutto ai giovani ed agli adolescenti, che hanno anche un’osteopenia/osteoporosi ci sentiamo dire “ecco,non bastava la pancia sempre gonfia, la diarrea e questa continua stanchezza? Adesso magari rischio anche una frattura?” Ma come mai il riscontro di questa patologia nella popolazione celiaca è tanto frequente?
Innanzitutto diciamo che non tutti i soggetti hanno lo stesso rischio di sviluppare un’osteopenia; quelli con una sintomatologia che potremmo definire minima o sfumata, probabilmente in relazione al minor danno della mucosa intestinale, presentano in genere un rischio minore, come pure gli adulti che hanno ricevuto la diagnosi in età infantile e che da allora sono in dieta senza glutine. Come nella maggior parte delle patologie autoimmuni l’osteopenia/osteoporosi nel paziente celiaco ha verosimilmente un’origine multifattoriale. In parte i processi infiammatori ed autoimmunitari con la conseguente produzione da parte dell’organismo di fattori pro-infiammatori (interleuchine) e di autoanticorpi ed in parte il malassorbimento intestinale di calcio e vit. D che si verifica per diretta conseguenza della lesione della mucosa intestinale determinano, a lungo andare, la comparsa di questa patologia. Nella maggior parte dei casi, la normalizzazione dei processi di assorbimento e dei villi intestinali che si osserva dopo l’instaurarsi della dieta senza glutine contribuisce ad assorbire meglio i nutrienti e quindi a migliorare la densità ossea. In alcuni soggetti, tuttavia, il miglioramento non è significativo e repentino con la sola dieta e per questi si rende necessario anche un supporto farmacologico come pure per i soggetti che nonostante seguano una corretta dieta da diversi anni presentano ugualmente osteopenia o osteoporosi. Certamente, come per la celiachia anche per l’osteoporosi ad essa associata sarebbe, anzi, è fondamentale la diagnosi precoce. Infatti, più tardiamo nel riconoscere la patologia e meno saranno le possibilità di normalizzare i livelli di massa ossea aumentando così il rischio di fratture traumatiche.
Ma allora, come si fa la diagnosi nel celiaco?
Nelle nuove diagnosi di celiachia, in soggetti con almeno 18 anni,come pure nei soggetti adulti che abbiano ricevuto una diagnosi di malattia celiaca molti anni prima, sarebbe opportuno integrare i normali esami di routine eseguiti per la diagnosi con i dosaggi di calcio, fosforo, fosfatasi alcalina e paratormone e con l’ esame MOC del femore e della colonna o con la più moderna DEXA. Fatta la diagnosi il successivo controllo con la MOC o DEXA è consigliabile dopo circa 18 mesi a patto che, ovviamente, venga correttamente seguita la dieta senza glutine!!
Fonte: www.celiacguest.com