Con l’approvazione dei nuovi livelli essenziali di assistenza, le persone affette dall’intolleranza cronica potranno essere esenti al pagamento delle prestazioni ambulatoriali e visite specialistiche

La celiachia passa dallo status di malattia rara a malattia cronica. L’aumento significativo dei casi di diagnosi di celiachia hanno infatti spinto il Ministero ad introdurre l’intolleranza al glutine nell’elenco delle patologie croniche. Con i nuovi Livelli essenziali di assistenza i celiaci potranno quindi essere esentati dal pagamento delle prestazioni ambulatoriali e visite specialistiche per il monitoraggio della patologia.

Circa una persona su 100 soffre di celiachia e negli ultimi anni le diagnosi stanno aumentando. Secondo l’ultima indagine del Ministero della Salute, inserita nella “Relazione annuale del Parlamento”, in un solo anno sono stati diagnosticati 10mila nuovi casi di pazienti affetti da questa intolleranza cronica al glutine. Ecco quali sono le novità apportate con i nuovi Lea.

NUOVI LEA: NOVITÀ PER LA CELIACHIA

Secondo l’ultima Relazione annuale del Parlamento, in un solo anno i malati affetti da celiachia sono aumentati a 182.858, Questo aumento delle diagnosi non è dovuto al diffondersi della malattia quanto alla “sensibilizzazione dei medici e degli operatori sanitari”. Il dato è significativo e mostra che una persona su 100 è colpita da questa malattia, che non si può più considerare rara.

I nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea), attivi dall’inizio del 2017, permetteranno al paziente celiaco di essere esente al pagamento di “tutte le prestazioni sanitarie appropriate per il monitoraggio della malattia, delle sue complicanze e per la prevenzione degli ulteriori aggravamenti”.

CELIACHIA, DA MALATTIA RARA A CRONICA

Con i nuovi Lea la celiachia, da malattia rara, entra nell’elenco delle malattie croniche invalidanti. Il Ministero della Salute spiega che introdurre l’intolleranza al glutine alle altre patologie “consente ai celiaci di usufruire, in regime di esenzione, di tutte le prestazioni sanitarie appropriate per il monitoraggio della malattia e delle sue complicanze, e per la prevenzione degli ulteriori aggravamenti, mentre le prestazioni specialistiche per giungere alla diagnosi non saranno più in esenzione”.

Il passaggio da malattia rara a cronica indica che l’attestato di esenzione potrà essere redatto da uno specialista del Servizio Sanitario Nazionale. Di conseguenza i vari esami e visite specialistiche potranno essere prescritte dal medico di base.

Questo passo in avanti potrà favorire la diagnosi della celiachia. In Italia, per accertare l’intolleranza al glutine occorrono in media 6 anni di percorso diagnostico, con enormi sprechi di risorse sanitarie e senza raggiungere più di un quarto dei celiaci stimati.