La Celiachia è una malattia immuno-mediata cronica dell’intestino tenue causata dall’intolleranza al glutine in individui geneticamente predisposti. Il glutine è una sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, grano khorasan (di solito commercializzato come Kamut), orzo, segale, spelta e triticale. La prevalenza media della celiachia universalmente è dell’1%, ed è uno dei tipi più frequenti di intolleranza al cibo. Purtroppo è un fenomeno in continua crescita. Si è calcolato che in Italia si abbia un incremento annuo del 10%.
Clinicamente la celiachia si manifesta come un ampio spettro di segni e sintomi. La forma classica è caratterizzata da alterazioni sierologiche, atrofia dei villi nell’intestino tenue che porta a malassorbimento, diarrea cronica e perdita di peso, anche se questi sintomi non sono sempre presenti. In alcuni soggetti è asintomatica e per questo spesso resta indiagnosticata. A causa del malassorbimento intestinale la celiachia è spesso associata a osteoporosi, neuropatia periferica, anemia e infertilità. Se non diagnosticata e trattata, la celiachia può portare anche a neoplasia nel tratto gastrointestinale. In letteratura, é stata ampiamente descritta la presenza di lesioni a carico di denti e mucosa orale in pazienti celiaci.
Le manifestazioni orali che possono associarsi alla celiachia possono essere a carico dei tessuti molli (Stomatite Aftosa Ricorrente, Glossite atrofica, Manifestazioni orali di dermatite erpetiforme, Lichen Planus orale, Sindrome di Sjogren) e dei tessuti duri (Ipoplasie dello smalto, Carie, Ritardo dell’eruzione dentale Ritardo di sviluppo delle ossa mascellari).
In un recentissimo studio pubblicato su Oral Surgery Oral Medicine Oral Pathology and Oral Radiology di giugno 2015 si indaga proprio la prevalenza di queste manifestazioni orali nei bambini celiaci. Nello studio, 52 bambini tra i 5 e i 15 anni con diagnosi di celiachia e 52 controlli sani sono stati esaminati per evidenziare la presenza di difetto dello smalto dentale (DEDS), stomatite aftosa (RAS), presenza di carie, e alterazioni salivari ricorrenti. Inoltre, in 10 bambini di ogni gruppo è stato analizzato lo smalto dei molari appena erotti mediante spettroscopia a raggi X e infrarossa. Cinquanta bambini con DEDS sono stati sottoposti a diagnosi di celiachia. I risultati ottenuti dagli autori sono stati i seguenti: Tra i bambini con celiachia si è riscontrata una maggiore prevalenza di DEDS (p = 0,00001) e di stomatite aftosa ricorrente (p = 0,0052), una più bassa prevalenza di carie (p = 0,0024), e la riduzione del flusso salivare (P = 0,0060). Lo smalto dentale dai bambini con celiachia ha dimostrato un basso rapporto di calcio e fosforo (P = 0,0136), ma nessuna differenza nel rapporto di carbonato-fosfato (P = 0,5862) è stata osservata. Nell’analisi multivariata, la celiachia però sembra essere un fattore protettivo per le carie (OR = 0.74), forse per l’alimentazione povera di carboidrati a cui si devono sottoporre i pazienti affetti, e di un fattore di rischio per la stomatite aftosa ricorrente (OR3.23).
Vi è una stretta associazione tra celiachia e difetti dello smalto, come ipoplasia, stomatite aftosa ricorrente, riduzione del flusso salivare e alterazioni chimiche della composizione dello smalto dentale. Un attento esame obiettivo del cavo orale da parte dell’odontoiatra potrebbe rilevare la presenza di lesioni dei tessuti duri e molli che si associano con maggior frequenza alla celiachia e ne può aiutare la diagnosi che ancora oggi in molti soggetti rimane indiagnosticata per alcune sue forme asintomatiche o lievi.
A cura di: Lara Figini, Coordinatrice Scientifica Odontoiatria33
Bibliografia:
Oral Surg Oral Med Oral Pathol Oral Radiol. 2015 Jun;119(6):636-43.
Oral aspects in celiac disease children: clinical and dental enamel chemical evaluation. de Carvalho FK,de Queiroz AM, Bezerra da Silva RA, Sawamura R, Bachmann L, Bezerra da Silva LA, Nelson-Filho P.
Fonte: www.odontoiatria33.it