Molti si chiedono se consumare cibi senza glutine sia indicato anche per chi non soffre di celiachia. A sgomberare il campo dai dubbi è l’Istituto superiore di sanità.
Negli ultimi anni è aumentato in maniera esponenziale il numero delle persone che soffre di celiachia. Si tratta dell’intolleranza alimentate più frequente e la stima della sua prevalenza si aggira sull’1%.
Secondo quanto si apprende dall’Istituto superiore di sanità “in Italia il numero teorico di persone affette da celiachia si aggira intorno ai 600mila, contro gli oltre 225mila diagnosticati”, con un’incidenza maggiore sul sesso femminile.
A fronte di questi dati molti si chiedono se mangiare cibi senza glutine sia allora più salutare, un po’ per precauzione un po’ per paura di essere colpiti dalla malattia. Ma a sgomberare il campo da tutti i dubbi ci ha pensato l’Iss: ecco la risposta.
È corretto mangiare cibi senza glutine se non si è celiaci?
Pasta, pane, pizza e tanto altro. Il glutine è una di quelle sostanze presente in tanti cibi che siamo soliti consumare ogni giorno. Ma negli ultimi anni sono molte le persone che soffrono di celiachia, ovvero di intolleranza al glutine.
Ecco perché in commercio ormai si trovano moltissimi prodotti senza glutine. E allora in tanti si chiedono se consumarli possa arrecare dei benefici pur non essendo celiaci. A rispondere a tale quesito è l’Istituto superiore di sanità direttamente nella sezione “Falsi miti e bufale” del sito Issalute.
Ecco la risposta: “In assenza di patologie che giustifichino l’eliminazione dalla dieta di cibi contenenti glutine, è consigliabile consumare tali cibi per non privarsi dei nutrienti in essi contenuti”.
Quindi no, se non si soffre di celiachia, non è necessario assumere prodotti gluten free, anzi, è controproducente. A quanto si apprende, negli States si sta diffondendo la moda della dieta senza glutine anche tra chi non soffre di celiachia, perché reputata più salutare e dimagrante.
L’Iss risponde ancora affermando che: “In assenza di una diagnosi di celiachia fatta da un medico con gli opportuni accertamenti clinici e diagnostici, privarsi di cibi contenenti glutine non è consigliato”.
Rimuovere cereali come frumento, orzo e farro dalla dieta significa privarsi delle principali fonti di carboidrati complessi, ma non solo, anche di minerali, vitamine, proteine e fibre.
In seconda istanza i prodotti senza glutine sono più calorici rispetto ai corrispondenti con glutine perché addizionati di grassi. Non solo, hanno anche un alto indice glicemico, quindi aumentano lo zucchero nel sangue dopo il loro consumo e saziano meno. Infine, hanno meno fibre, sali minerali e vitamine.
Quindi non sono prodotti che permettono di dimagrire, perciò chi non soffre di celiachia non deve consumarli.
Al contrario chi ne soffre deve farlo proprio perché “la dieta a base di prodotti gluten free diventa una vera e propria cura ed evita l’insorgenza di manifestazioni anche gravi”.
Chi soffre di tale patologia infatti va incontro alla distruzione dei villi intestinali con conseguente malassorbimento. Ecco perché un celiaco deve seguire una dieta priva di glutine, altrimenti andrà incontro a carenze nutrizionali.
Per tutti gli altri, invece “la privazione del glutine non solo è una scelta immotivata, ma anche controproducente”.
Fonte: www.chedonna.it