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In Sardegna, di 45 negozi per celiaci, 13 hanno già chiuso. Da Alghero parte l’offensiva contro Regione e Asl per i ritardi nei rimborsi agli imprenditori che rischiano di mandare sul lastrico le aziende

ALGHERO – La Asl rimborsa con ritardi importanti e molti negozi accreditati rischiano di chiudere i battenti a causa dei debiti, o per meglio dire crediti. E’ la singolare storia di alcuni giovani imprenditori sardi, che grazie all’incoraggiamento delle stesse istituzioni, si erano avventurati in un territorio inesplorato come quello del “senza glutine” e, sostenuti dalla loro istruzione e dalla dimestichezza con la celiachia, hanno potuto sperimentarsi con una modalità nuova e sorprendente in un campo così delicato e rigoroso come quello delle intolleranze. «In molti hanno pensato di lasciarci fare – spiegano gli imprenditori – prima o poi saremmo precipitati malamente e intanto avremmo foraggiato, a nostre spese, i prodotti che la sanità fornisce ai celiaci».

In Sardegna, di 45 negozi per celiaci, 13 hanno già chiuso, ma la maggior parte tiene duro, sostenuta dall’affetto dei propri clienti e da una nuova consapevolezza del proprio valore. Questi non sono “precipitati”, ma hanno imparato a “volare” e si sono riappropriati della loro dignità e del loro potere personale, nonostante le gravissime difficoltà economiche che devono affrontare, «perché le Asl di competenza pagano faticosamente e con eccessivi ritardi». Ciò comporta la perdita del capitale e di tutto il guadagno che in parte viene trattenuto dalle Asl stesse (solo in Sardegna e in Val d’Aosta) e in parte va a coprire gli interessi bancari dei vari prestiti accumulati per far fronte alle nuove forniture e alle spese di gestione» spiega Raffaella Pino D’Astore, titolare dello Spazio Senza Glutine di Alghero.

L’assessore regionale Arru, interpellato per mettere ordine sulle competenze e responsabilità, «ha fatto vaghe promesse – sottolinea – ma neppure lui ha saputo, potuto o voluto muoversi per risolvere quello che è un sacrosanto diritto degli imprenditori, ossia recuperare i propri crediti per continuare ad offrire un servizio sociale che non pochi ci invidiano, turisti sia italiani che stranieri, per la varietà dei prodotti, per l’efficienza, la preparazione e l’accoglienza dei giovani proprietari in questione». I titolari dei negozi specializzati, non sopportano più questa situazione di stallo e sono decisi a sferrare una lotta senza quartiere attraverso la loro associazione “Arnes”. «Non per avere privilegi, ma perché lo Stato garantisca la semplice restituzione dei soldi che anticipano» (le altre regioni italiane forniscono ai celiaci una scheda bancomat che viene caricata della somma, spettante ad ognuno, che possono spendere nei negozi preposti alla vendita dei prodotti per celiaci). A rappresenta l’Associazione, l’avvocato sassarese Riccardo Piana, che attende risposte concrete dalla Giunta Regionale «per risolvere, finalmente, questa questione fallimentare dei rimborsi».

Nella foto: Raffaella Pino D’Astore, titolare dello Spazio Senza Glutine di Alghero

 

Fonte: notizie.alguer.it