La vitamina K interviene in numerose funzioni, dalla protezione delle ossa alla prevenzione contro la calcificazione delle arterie, dalla coagulazione del sangue alla regolazione della risposta infiammatoria. La sua funzione, quindi, è indispensabile all’interno dell’organismo. Ecco perché l’apporto di questa vitamina non dovrebbe mai mancare. A questo scopo è importante ricorrere ad una serie di alimenti in particolare: verdure, carciofi e ortaggi a foglia verde in generale, carne, cereali e prodotti caseari.
A cosa serve
La vitamina K interviene nel processo di coagulazione del sangue, necessario nel momento in cui si ha una ferita della pelle, per evitare il sanguinamento eccessivo. Il tutto avviene attraverso la carbossilazione: intervengono degli enzimi che permettono alla vitamina in questione di entrare in azione, per fare in modo che il sangue raggiunga l’adeguata viscosità.
La vitamina K è importante anche per proteggere le ossa dalle fratture. Infatti chi soffre di carenza di vitamina K, come è emerso dalla ricerca scientifica, incontra più facilmente il pericolo di una frattura. Il discorso vale anche per le donne in menopausa: anche in questo caso la vitamina K può garantire un’adeguata protezione.
Tutto questo dipende dal fatto che essa interviene nel processo che blocca la formazione di troppi osteoclati (cellule ossee), che sono responsabili della demineralizzazione delle ossa. Inoltre essa è in grado di ripristinare le proteine del sistema osseo e di rafforzarne i tessuti.
Quando il calcio si accumula all’interno delle arterie, queste si induriscono. Tuttavia la vitamina K riesce a stimolare la proteina MatrixGLA, la quale impedisce la formazione di cristalli di calcio nei vasi sanguigni.
Molto importante è la funzione di antiossidante, soprattutto a favore delle cellule nervose. La vitamina K abbassa i livelli di infiammazione nell’organismo e supporta il cervello e il sistema nervoso, in quanto è fondamentale per la sintesi di alcuni grassi rilevanti per proteggere i nervi.
Nei neonati è raccomandata per evitare la malattia emorragica e per prevenire problemi di sanguinamento collegati con i traumi da parto o nel caso in cui è previsto un intervento chirurgico.
In quali alimenti si trova
La vitamina K è prodotta anche come farmaco, sotto forma di gocce, e viene utilizzata nel caso in cui ci sia bisogno di un’integrazione per i soggetti in deficit. Di certo, comunque, è fondamentale portare avanti una dieta equilibrata, che riesca a garantire l’apporto di questa sostanza in maniera naturale, attraverso l’alimentazione.
Alimenti ricchi di vitamina K possono essere considerati gli ortaggi a foglia verde, come gli spinaci, i cavoli, i cavolfiori, ma anche i piselli e gli asparagi. Ne abbondano anche i fagioli e i legumi in generale. Anche la soia ne è ricca e poi ancora le olive, la carne, i cereali, il latte e i suoi derivati.
Alcuni formaggi in particolare vengono fermentati, in modo che si riesca ad ottimizzare il loro contenuto di vitamina K, attraverso l’intervento di alcuni batteri specifici, come i batteri proprioni. Di conseguenza, alcuni prodotti come l’Emmental svizzero e norvegese rientrano fra gli alimenti da non trascurare nell’ambito del nostro regime alimentare.