A scatenarla sono cibi come pomodori, cioccolato, birra, formaggi. Ma l’intolleranza all’istamina ha a che fare col nostro sistema digerente
Meno nota dell’intolleranza al lattosio e di quella al glutine, l’intolleranza all’istamina è diffusa tra chi soffre di problemi intestinali. Non si tratta di una vera e propria intolleranza alimentare, ma alcuni cibi possono scatenarla. Dunque, se mangiando cioccolato o pomodori e avvertiamo sintomi intestinali, la responsabile potrebbe essere proprio l’intolleranza all’istamina, come spiega a Gazzetta, la dottoressa Emanuela Ribichini, gastroenterologa e nutrizionista presso l’ambulatorio multidisciplinare allergie ed intolleranze alimentari dell’Ospedale San Raffaele di Milano.
COS’È L’INTOLLERANZA ALL’ISTAMINA? —
In una persona sana, l’istamina viene metabolizzata dall’enzima Diaminossidasi (DAO), prodotto nell’intestino. Ma se l’intestino non è completamente sano, potrebbe non esserci abbastanza DAO per gestire l’istamina contenuta negli alimenti. Dunque la diminuzione dei livelli di DAO può spiegare perché i sintomi dell’intolleranza all’istamina sono più comuni nelle persone con disturbi gastrointestinali come malattie infiammatorie intestinali, colite, celiachia. L’attività DAO può anche essere bloccata da alcuni farmaci.
COME SI MANIFESTA? —
L’istamina è presente in moltissimi alimenti: nei soggetti che hanno un deficit dell’enzima DAO, nel momento in cui assumono cibi che ne contengono grandi quantità o ne determinano il rilascio, si possono manifestare sintomi gastro-intestinali o extra-intestinali sovrapponibili a quelli dell’intolleranza a glutine e lattosio.
Sintomi intestinali
- meteorismo
- gonfiore
- diarrea
- acidità
- bruciore
Sintomi extraintestinali
- mal di testa
- manifestazioni cutanee
QUALI ALIMENTI SONO RICCHI DI ISTAMINA?
Il lievito e gli alcolici, ad esempio. Quindi, se mangiando una pizza e bevendo birra, aggiungendo un dolce a base di fragole per dessert, abbiamo questi sintomi dopo il pasto, potrebbero non essere dovuti al lattosio o al glutine, ma all’istamina. Oppure a tutti e tre.
Alcuni alimenti che contengono istamina
- Pomodori, crauti, spinaci.
- Conserve.
- Ketchup e salsa di soia.
- Pesce in scatola: conservati, marinati, salati o essiccati (sardine,
- tonno, sgombro, acciughe, aringhe).
- Pesce affumicato (aringa, salmone..).
- Crostacei e frutti di mare.
- Salsicce, salame, carne secca, prosciutto affumicato, mortadella…
- Formaggi fermentati e stagionati.
- Alcolici, vino, birra.
- Aceto di vino.
- Lievito.
Alimenti che possono liberarla
- Cioccolato/cacao.
- Fragole, banane, ananas, papaya, agrumi (arance, pompelmi…),
- kiwi, lampone, pera, avocado.
- Molluschi e crostacei.
- Noci, nocciole, mandorle e anacardi.
- Albume d’uovo.
- Carne di maiale.
- Caffè.
COME SI DIAGNOSTICA L’INTOLLERANZA ALL’ISTAMINA? E COSA FARE SE SCOPRIAMO DI AVERLA?
Questa intolleranza si diagnostica – con un prelievo – attraverso il dosaggio dell’istamina presente nel sangue. A chi ne soffre – per permettere di avere una alimentazione varia – viene consigliato di assumere per un mese l’enzima carente prima dei pasti poi, visto che non si può fare una integrazione a vita, si assumerà l’enzima solo prima del pasto ricco di alimenti che la scatenano. E poi, evitare di mangiare alimenti come pizza, birra e profiteroles al cioccolato nello stesso pasto per esempio potrebbe essere una buona idea: in questo modo si riduce la quantità di istamina che assumeremmo con un solo pasto.
Fonte: alimentazione.gazzetta.it