Mauro Rossi del Cnr-Isa racconta in un libro le strategie biotecnologiche per il trattamento di questo disturbo

Pubblicato su Elsevier il libro “Biotechnological Strategies for the Treatment of Gluten Intolerance”, di Mauro Rossi, Istituto di scienze dell’alimentazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isa). Il libro fornisce una panoramica su diversi approcci biotecnologici che consentiranno ulteriori ricerche tese al miglioramento della qualità della vita della popolazione affetta da intolleranza al glutine

La lunga storia evolutiva di un’interazione benefica e sempre più intima tra l’umanità ed il grano ha alla fine prodotto, come effetto collaterale, l’intolleranza al glutine. Il parallelismo viene mantenuto in questo libro esplorando dettagliatamente i due percorsi della ricerca strettamente correlati, biomedica e agro-biotecnologica, con l’obiettivo finale di informare il lettore sulle migliori strategie attualmente disponibili per ripristinare la benefica interazione.

L’intolleranza al glutine, che comprende sia la malattia celiaca (MC) che la sensibilità al glutine non celiaca (NCGS), viene oggi considerata una condizione eterogenea con diversi livelli di sensibilità. La sua prevalenza è in aumento, così come è accertato che un numero sempre più crescente di persone sane o con altre problematiche impiega empiricamente la dieta priva di glutine (GS) come scelta personale. Vari contributi al libro sottolineano questo nuovo scenario. I primi capitoli sono dedicati alle recenti scoperte sui possibili agenti scatenanti oltre al glutine. In particolare, altri componenti alimentari possono contribuire all’insorgenza del processo infiammatorio nella NCGS, così come un disequilibrio del microbiota intestinale (disbiosi) è stato associato all’intolleranza al glutine. Al lettore viene fornito un quadro dettagliato dei diversi stimoli ambientali che influenzano la composizione del microbiota come fattore predisponente per l’insorgenza di MC. L’intolleranza al glutine è anche caratterizzata da diverse manifestazioni extra-intestinali. Una sezione del libro affronta questo argomento non secondario della problematica, focalizzando in particolare sulle manifestazioni neurologiche e sulle malattie autoimmuni prevalentemente associate.

Ad oggi, una dieta GF è obbligatoria per la gestione dei pazienti intolleranti. Tuttavia, persistono problematiche per quanto riguarda la qualità nutrizionale dei prodotti GF. Diverse strategie agronomiche, genetiche e biotecnologiche vengono discusse in un’altra sezione del libro affrontando in particolare la questione di come preservare i benefici per la salute derivanti dal consumo di grano anche nei pazienti intolleranti.

Nel 2015 una rivoluzione biotecnologica ha poi segnato il passaggio verso una nuova generazione di prodotti GF; infatti un pane GF è stato ottenuto per la prima volta impiegando farina di frumento trattata tecnologicamente che è stato quindi immesso sul mercato. Il nuovo prodotto nasceva dall’applicazione della tecnologia microbica a lievitazione naturale insieme a enzimi fungini idrolitici. Parallelamente le nuove norme dell’Unione Europea hanno aperto la strada a riconsiderare l’alimentazione per i soggetti intolleranti in modo meno stringente. Una sezione del libro si concentra principalmente sui nuovi approcci di detossificazione del grano con la descrizione di due strategie enzimatiche su farina di frumento, la transamidazione e l’idrolisi, e dell’approccio genetico in campo agronomico, come il metodo CRISPR / Cas9.

L’ampia conoscenza dei meccanismi patogenetici della MC, sta consentendo anche lo sviluppo di strategie non dietetiche per il recupero della tolleranza al glutine. Nell’ultima sezione del libro vengono considerati diversi studi clinici che si concentrano sugli effetti positivi di formulazioni probiotiche o di loro metaboliti, efficaci nel bloccare passaggi specifici del processo patogenetico. Tra i metaboliti microbici appare in particolare promettente la terapia enzimatica orale con glutenasi, in grado di degradare i peptidi del glutine nello stomaco. In questa sezione viene inoltre descritta la recente terapia vaccinale a base di peptidi di gliadina, come strategia immunologica per ripristinare la tolleranza verso il glutine.

In conclusione, lo stato dell’arte delle strategie biotecnologiche attualmente disponibili evidenzia nuove soluzioni che possono già essere considerate come valide alternative alla classica dieta GF per la maggior parte, se non ancora per tutti, i pazienti intolleranti al glutine.

 

 

Fonte: www.corrierenazionale.it