Sono 38mila i celiaci in Lombardia, per molti pranzare sul posto di lavoro diventa un problema. Ecco come risolverlo.
Il rientro in ufficio, dal 15 ottobre per i dipendenti pubblici, ripropone anche una serie di problemi legati a una sana e corretta alimentazione. Soprattutto per i celiaci che nel bar vicino all’ufficio non sempre riescono a trovare proposte alternative ed equilibrate sotto il profilo nutrizionale. La soluzione? Rispolverare la tradizionale “schiscetta”, o, come dicono in America e in Giappone, lunchbox o bentobox. Dal milanese “schisciare”, ovvero “schiacciare” il cibo all’interno di un recipiente, la schiscetta indica il contenitore tipicamente usato da studenti e lavoratori che portano il pranzo da casa a scuola, in università e in ufficio. E se gli italiani sono famosi in tutto il mondo per il sentimento di convivialità e condivisione associato al mangiar fuori, in tempi di pandemia si può dire che la schiscetta abbia conosciuto una fase di revival, soprattutto per chi deve sottostare a una dieta priva di glutine. Solo in Lombardia sono 38mila le persone celiache.
“Per una pausa pranzo sana e bilanciata che sia senza glutine o meno, è importante imparare a equilibrare i pasti durante l’intera settimana, sia in termini di alimenti sia di nutrienti” spiega Lavinia Cappella, dietista nutrizionista dell’Associazione Italiana celiachia Lombardia onlus, che sarà presente dall’11 al 17 ottobre, in occasione della Settimana del Dietista. “La regola d’oro – prosegue l’esperta è alternare le diverse fonti di carboidrati, proteine, fibre, vitamine e minerali. Non eccedere con il consumo di pane senza glutine o suoi sostituti, meglio optare per quello integrale ricco di fibre o cercare di consumare alternativamente al pane anche cereali naturalmente senza glutine, come grano saraceno, quinoa, riso nero, rosso oppure basmati. Fondamentale anche fare attenzione alla contaminazione durante la preparazione: non occorre avere spugne e utensili da cucina dedicati, ma è importante pulirli con cura se vengono a contatto con alimenti contenenti glutine. Per quanto riguarda i prodotti, invece, per gli alimenti a rischio vale sempre la regola di controllare che sia presente la dicitura “senza glutine” in etichetta e/o la Spiga Barrata”.
Ecco le regole per una schiscetta senza glutine:
- Fare attenzione al rischio contaminazione durante la preparazione dei pasti
- Conservare la schiscetta ben chiusa nel frigo comune, se presente in ufficio, o comunque a temperature adeguate al tipo di alimenti contenuti
- E’ possibile scaldare il pasto nel microonde dove vengono scaldati anche cibi con glutine. Mentre in caso di fornetto elettrico occorre riporre le pietanze sul ripiano più alto per evitare la caduta di briciole
Fonte: www.ilgiorno.it