Arrestati tre noti farmacisti e il titolare di una parafarmacia. «Venduti» pannoloni anche a persone decedute o inesistenti
PALERMO – I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip su richiesta della Procura, nei confronti di sei persone. Si tratta di tre farmacisti, del titolare di una parafarmacia, di un dipendente dell’Azienda Sanitaria (ASp) e di una sesta persona che aveva il compito di «corriere».
Le accuse
Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di concorso in falso, accesso abusivo al sistema informatico e truffa aggravata al Servizio Sanitario. L’inchiesta, avviata nel 2013 dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura, ha scoperto un meccanismo che permetteva agli indagati di conseguire profitti illeciti attraverso l’alterazione delle autorizzazioni emesse dall’Asp per la distribuzione in regime di convenzione, presso le farmacie e parafarmacie, di prodotti per l’incontinenza e per celiaci.
Gli arrestati
Gli arrestati nel corso dell’ operazione dei carabinieri sulla truffa all’azienda sanitaria sono Giuseppe Pepe, 55 anni, socio accomandatario della farmacia Trossarelli di via Francesco Paolo Perez, nella zona della Stazione centrale; Gaetano Sirchia, 66 anni, titolare della farmacia Del Vespro di corso Tukory; Diego Genovese, 74 anni, proprietario di una farmacia sempre in corso Tukory; Andrea Lo Iacono, 38 anni, titolare di una parafarmacia con sede in via Carlo Pisacane; Pietro Li Sacchi, 41 anni, funzionario dell’ufficio H del Dipartimento di riabilitazione con sede all’interno dell’ospedale Guadagna; Giuseppe Vallino di 44 anni.
I pannoloni ai morti
Nell’inchiesta denominata «Farmagate» è stato scoperto che venivano rimborsati anche pannoloni a pazienti morti: un esposto era stato presentato dal direttore generale dell’Asp Antonio Candela. Dopo alcuni riscontri i carabinieri avevano piazzato delle telecamere nell’ ufficio di Li Sacchi. In questo modo i militari hanno scoperto tutte le fasi della truffa. In vari passaggi venivano assegnati pannoloni a pazienti morti o inesistenti grazie ad autorizzazioni, mentre i farmacisti oltre al rimborso rivendevano di nuovo i pannoloni. Nella truffa delle false certificazioni vi sono anche i prodotti per celiaci.
Danno da un milione al Ssn
Il danno al Servizio sanitario nazionale, riscontrato dai carabinieri ammonta a 200 mila euro sulla base delle fatture già esaminate e, in proiezione statistica, potrebbe aggirarsi intorno a un milione di euro alla fine degli accertamenti. «Il capo d’imputazione è molto cospicuo – ha spiegato il procuratore aggiunto Dino Petralia – e ammonta a 70 pagine. Tantissimi gli episodi riscontrati con un lavoro certosino dei carabinieri. Le indagini dimostrano che i controlli nel Servizio sanitario nazionale sono pochi e ci sono tante possibilità di infiltrarsi nelle maglie delle procedure per i rimborsi».
Fonte Corriere del Mezzogiorno