La mozione di Blundo al Senato
In Italia i malati accertati sono 135.800
Il Governo, d’intesa con le Regioni, promuova percorsi chiari comuni e condivisi per la diagnosi precoce, la cura dei sintomi ed il trattamento delle complicanze della celiachia.
La senatrice del Movimento 5 Stelle, Enza Blundo, ha presentato in aula una mozione sul morbo celiaco per chiedere che il governo non allenti l’attenzione su questa malattia che solo in Italia conta su 135.800 malati accertati.
La forma classica esordisce solitamente nei primi 6-24 mesi, poco dopo l’introduzione del glutine durante lo svezzamento, e si manifesta con sintomi gastrointestinali quali: diarrea cronica, vomito, addome globoso, meteorismo, inappetenza, accompagnati dalla presenza di determinati marker nelle analisi di laboratorio e complicanze dovute al malassorbimento, quali anemia, alterazioni della coagulazione, edemi, deficit di vitamine e oligominerali.
La forma tardiva è caratterizzata da sintomi gastrointestinali atipici o da manifestazioni extragastrointestinali, isolate o associate tra di loro.
L’unica terapia attualmente disponibile per i soggetti affetti è la totale e permanente esclusione dalla dieta degli alimenti contenenti glutine; in questo modo c’è la scomparsa dei sintomi e delle malattie associate alla celiachia in tempi rapidi (solitamente la guarigione clinica avviene in circa 1-2 mesi dal momento dell’esclusione del glutine), ma previene lo sviluppo delle complicanze neoplastiche ed autoimmuni, associate ad una continua e prolungata esposizione al glutine nei soggetti celiaci.
La diagnosi sintomatologica della celiachia è difficile, perché i sintomi risultano molto simili a quelli di altre malattie che interessano l’intestino, ma anche forme di stanchezza cronica e di depressione e, in una percentuale elevata di casi, la celiachia rimane asintomatica, ma comporta comunque un danneggiamento dei tessuti intestinali.
A causa dei prezzi molto alti dei prodotti senza glutine (a titolo di esempio 500 grammi di farina costano 6 euro e 500 grammi di pasta 4,20 euro) dal 1982 in Italia è riconosciuta un’agevolazione all’acquisto di prodotti loro essenziali per la garanzia del diritto alla salute.
La mozione della senatrice pentastellata chiede al Governo di garantire che la normativa italiana tuteli integralmente la sicurezza dei prodotti alimentari e preveda la chiarezza e la trasparenza delle etichette relative ai prodotti alimentari destinati ai malati di celiachia. Ma anche di tracciare ogni alimento con etichetta chiara in cui sia specificata l’appartenenza dello stesso ad una delle 4 classi di rischio riguardo alla percentuale di presenza di glutine.