Diete senza glutine fai da te dannose alla salute
Se ne parla sempre di più. Aumentano i prodotti ad hoc, si fa pubblicità molto più di prima. Ma forse non c’è la dovuta chiarezza.
Il pianeta Gluten Free è infatti sempre più popolato ma anche nebuloso. Di sicuro c’è molta più attenzione del passato riguardo ai temi legati all’alimentazione in rapporto con la salute. Prova ne è la grande affluenza lo scorso week end alla manifestazione “Gluten Free Days Wellness Food Fest 2016” che si è svolta a Roma e ha proposto un approfondimento scientifico e di consulenza a 360 gradi per il “senza glutine”.
Per esempio è emerso che la celiachia è sempre più rosa (due casi su tre riguardano il sesso femminile) e che è molto importante una diagnosi precoce. Una donna celiaca non diagnosticata infatti può entrare in menopausa due anni prima di una sana, con rischi fratture per osteoporosi fino a 3 volte in più e aborti spontanei da 3 a 9 volte superiori.
Da tutti i medici inoltre un forte richiamo al percorso medico e non al fai da te. E un deciso no al senza glutine se non ce n’è bisogno né alle diete improvvisate e spesso inutili perché si crede erroneamente che con il gluten free si dimagrisce. Non è così. La celiachia è una patologia vera e propria. Non è una “scelta”, una “tendenza” o peggio “una moda” come rischia di diventare il consumo di alimenti contrassegnati con la spiga sbarrata. Nelle persone che ne sono affette il glutine scatena una reazione autoimmune che attacca l’intestino e danneggia la mucosa intestinale. A differenza della “gluten sensivity” che si manifesta con dolori addominali, colon irritabile, affaticamento, ma non comporta gravi lesioni dell’intestino. E se mentre per la prima l’accertamento è “validato” (come per l’intolleranza al lattosio e al nichel) a questa sensibilità si arriva per esclusione. E come la celiachia è in aumento.
Etichettatura
È entrata in vigore lo scorso luglio la nuova normativa europea sull’etichettatura dei prodotti glutenfree. Ma nonostante sia obbligatorio informare il consumatore della presenza di ingredienti allergenici non solo negli alimenti preconfezionati ma anche nella ristorazione, a tutt’oggi non è così. Per questo l’Aic auspica si adottino nuove diciture come “può contenere tracce di glutine” o “con contenuto di glutine molto basso”.
Fonte: www.metronews.it