Trento – La Giunta valuterà la possibilità di prevedere forme di integrazione ai contributi concessi dalla Provincia alle persone celiache per l’acquisto dei prodotti alimentari senza glutine sostitutivi che risultino inseriti nell’apposito elenco ministeriale, sussidi economici che a partire dal 1° luglio 2019 erano stati sensibilmente ridotti sulla base dei nuovi tetti di spesa, inferiori ai precedenti, stabiliti a livello statale.
Risponde così l’assessora Stefania Segnana a un’interrogazione che Pietro De Godenz, consigliere dell’UpT, aveva presentato nel maggio dell’anno scorso per chiedere di rivedere i tagli ai contributi previsti per l’acquisto di prodotti senza glutine, in particolare a favore delle fasce più deboli della popolazione quali neonati, giovani e over 60.
Per andare incontro alla sollecitazione, l’assessora ricorda l’impegno che il Consiglio provinciale aveva affidato in tal senso all’esecutivo approvando un ordine del giorno, il numero 117 (allegato) che Katia Rossato (Lega) aveva proposto in occasione dell’ultima manovra di bilancio. Il dispositivo dell’ordine del giorno dava appunto mandato alla Giunta di “valutare la possibilità di prevedere una forma di integrazione all’erogazione già prevista a livello nazionale in favore delle persone affette da celiachia, soprattutto per la fascia over 60”.
Segnana assicura inoltre che la Provincia “assumerà tempestivamente tutte le necessarie informazioni” che emergeranno dal tavolo di lavoro istituito dal viceministro alla salute Pierpaolo Sileri per garantire una uniformità di disciplina nelle Regioni, anche con riferimento alle modalità di erogazione dei prodotti.
Erogazione che, sottolinea l’assessora nella sua risposta, in Trentino avviene in modo diverso, “originale” e quindi autonomo rispetto a tutte le altre regioni d’Italia.
Qui infatti, spiega Segnana, alle persone affette da celiachia è disposta una provvidenza economica anticipata e trimestrale per l’acquisto, presso qualsiasi rivenditore, di prodotti dietetici senza glutine: modalità che ancora oggi rimane un sistema assolutamente innovativo e unico nel panorama nazionale. I celiaci trentini, quindi, possono approvvigionarsi di prodotti senza glutine senza i vincoli oligopolistici tipici dei mercati chiusi (esercizi convenzionati, come nelle altre regioni).
Questo meccanismo, secondo l’assessora, favorisce le persone con diagnosi di celiachia che risiedono nella nostra provincia, perché possono scegliere il proprio fornitore in maniera dinamica e concorrenziale, con un vantaggio sostanziale in termini di prezzo e conseguentemente di quantità di prodotto acquistabili. Inoltre al celiaco trentino è riconosciuto il contributo nonostante sia temporaneamente domiciliato all’estero o in altre regioni (es. studenti).
Segnana conclude che quindi, a parità di contributo rispetto al resto del Paese, il cittadino trentino, potendo liberamente scegliere il fornitore, può fruire di quantità e varietà di prodotto più ampie rispetto a quello delle altre regioni e anche i prezzi al consumo decrescono fisiologicamente in un mercato aperto e concorrenziale come quello, di fatto, di cui fruiscono gli utenti celiaci.
Fonte: www.lavocedeltrentino.it