Una nuova strategia per combattere la celiachia arriva dal gruppo di ricerca della Vienna University of Technology (TU Wien) guidato dal Prof. Oliver Spadiut. L’idea dei ricercatori svizzeri prevede l’utilizzo di una nuova molecola in grado di legare il glutine così da evitare che il sistema immunitario possa reagire alla sua presenza.
Purtroppo ad oggi non vi sono alternative valide ad una dieta completamente priva di glutine e le prospettive non sembrano poter cambiare nei prossimi anni. Tutte le ricerche in corso per lo sviluppo di farmaci contro la celiachia sono ferme alle prime fasi dei trials clinici per cui non potranno essere in commercio in tempi brevi. Il team svizzero, tuttavia, indica il 2021 come possibile data di commercializzazione del proprio prodotto.
La celiachia, anche definita Malattia Celiaca, è una condizione molto diffusa nella popolazione occidentale. La sua prevalenza, infatti, si attesta intorno all’1-2% della popolazione e, con il progredire della capacità diagnostica, un numero sempre crescente di persone risulta positivo.
Si caratterizza per una reattività immunologica al glutine, ovvero il complesso proteico presente in alcuni cereali, e del quale le prolamine rappresentano circa il 50%(*).
Come si può vedere anche nell’immagine, nei soggetti celiaci l’assunzione di glutine porta alla produzione di auto-anticorpi anti transglutaminasi2 (TG2) oltre che alla secrezione di fattori pro infiammatori come l’Interleuchina 15 (IL-15), IL-12, TNF α e INFγ. Si scatena così un’infiammazione cronica del piccolo intestino che, nella forma più grave, porta alla completa atrofia dei villi intestinali.
Il nuovo farmaco contro la celiachia
Poiché il mantenimento di una dieta completamente priva di glutine può essere difficile e poiché non sempre si riesce ad evitare di entrare in contatto con questo complesso proteico (si pensi a cucine di ristoranti che non prestano la dovuta attenzione alla contaminazione dei cibi) è fondamentale sviluppare un farmaco in grado di ridurre, o se possibile annullare completamente, gli effetti del glutine sulle persone celiache.
Proprio per queste ragioni diverse linee di ricerca sono al lavoro in tal senso. Come detto all’inizio, tuttavia, le tempistiche con le quali si procede sono molto lente.
Nei giorni scorsi qualcosa sembra essersi mosso e l’annuncio del 2021 come possibile data di ingresso in commercio di un farmaco in grado di fronteggiare la celiachia ha attratto l’attenzione di molti.
I ricercatori svizzeri e il loro partner commerciale Sociotec Diagnostic Technologies non hanno puntato su un farmaco che interagisse direttamente con il sistema immunitario, bensì hanno sviluppato una molecola che agisse a monte, direttamente sulla fonte del problema, ovvero il glutine.
Come viene prodotto?
Alcune cellule di E.Coli sono state riprogrammate per produrre esattamente la molecola richiesta. Purtroppo molto spesso vengano a formarsi dei “corpi di inclusione”, ovvero delle proteine mal ripiegate. L’aver trovato una soluzione sperimentale a tale problema, basata su un complesso protocollo di trattamento dei “corpi di inclusione” ha permesso ai ricercatori di produrre una buona quantità di proteina ricombinante.
Come si legge sul sito della TU Wien il Prof. Spadiut ha commentato così:
“Si tratterà di un prodotto che il paziente celiaco potrà ingerire in associazione a cibi contenenti glutine per alleviare la sintomatologia. Resta da valutare se i sintomi potranno scomparire definitivamente o se saranno solo attenuati. L’effetto probabilmente sarà variabile da soggetto a soggetto. In ogni caso siamo convinti di poter vedere il prodotto nelle farmacie già dal 2021”.
Fonte [sciencecue.it]