Li ha individuati un team di ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, analizzando 120 bambini e ragazzi tra i 3 e i 15 anni d’età. Dallo studio è emerso come tre piccole molecole presenti nel sangue o nelle urine bastino per identificare, con un buon livello di affidabilità, le persone che soffrono di celiachia e, potenzialmente, evitare gli esami invasivi richiesti attualmente per effettuare la diagnosi

La celiachia è una reazione immunitaria all’assunzione di glutine che, a lungo termine, produce un’infiammazione che può danneggiare il rivestimento dell’intestino tenue e impedire, di conseguenza, l’assorbimento di alcuni nutrienti. Grazie ai risultati di uno studio italiano, coordinato dai ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e pubblicato sulla rivista “eBioMedicine”, è stato possibile comprendere come tre piccole molecole presenti nel sangue o nelle urine bastino per identificare, con un buon livello di affidabilità, le persone che soffrono di celiachia e, potenzialmente, evitare gli esami invasivi richiesti ad oggi per effettuare la diagnosi.

I microRNA individuati

Come riferito dagli studiosi impegnati in questo lavoro di ricerca, “attualmente il gold standard per la diagnosi della celiachia pediatrica è una combinazione di esami sierologici e biopsia del duodeno”.

Tra l’altro, hanno aggiunto gli stessi esperti, da qualche anno è possibile evitare la biopsia nei ragazzi e nei bambini, a patto che siano presenti livelli di anticorpi specifici particolarmente elevati.

Tale caratteristica, però, è presente solo in una parte dei pazienti e, per questo motivo, l’esigenza di trovare nuovi marcatori che consentano di evitare per tutti l’uso della biopsia è particolarmente necessaria.

Lo studio in questione è riuscito a far luce in questo senso, dopo che gli esperti hanno esaminato 120 bambini e ragazzi tra i 3 e i 15 anni d’età in cura al Bambin Gesù.

Dalle analisi eseguite sono emersi 13 microRNA, ovvero piccole molecole di RNA che modulano l’espressione dei geni, abili nel permettere di distinguere i bambini celiaci da quelli non celiaci. E tre di questi marcatori, nello specifico, sono stati individuati come quelli che hanno fornito una migliore affidabilità.

I ricercatori, infatti, hanno scoperto che se impiegati insieme, potevano permettere di identificare in maniera corretta i bambini con celiachia, il tutto con un’affidabilità pari al 68,8%, mentre quelli sani con un’affidabilità pari al 94,7%.

Uno strumento integrativo per la diagnosi della celiachia

Tra le altre scoperte effettuare dai ricercatori, quella per cui il test ha dimostrato maggior efficacia se impiegato nei casi per cui esistesse già il sospetto di malattia, sulla base di livelli anomali di anticorpi.

I tre microRNA individuati, infine, se misurati sui bambini celiaci in regime di dieta priva di glutine, sono riusciti anche a valutare se si stesse seguendo correttamente la dieta.

“Sosteniamo fortemente l’uso dei microRNA circolanti come strumento integrativo per la diagnosi della celiachia senza ricorrere alla biopsia intestinale, una procedura che, soprattutto per i bambini, può risultare piuttosto invasiva e poco tollerata”, hanno commentato, in conclusione, gli esperti

 

Fonte: tg24.sky.it