il Molise ha varato una legge sulla celiachia che prevede una copertura di 1,1 milioni di euro.
(ANSA) – CAMPOBASSO, 29 NOV – Accesso più facile alle cure, un registro ad hoc, corsi di formazione ed educazione più capillare: il Molise ha varato una legge sulla celiachia che prevede una copertura di 1,1 milioni di euro.
“Con l’approvazione della legge regionale a favore dei soggetti affetti da celiachia, forniamo uno strumento importante, una risposta attesa da tanti cittadini del nostro Molise. Ringraziamo tutte le forze politiche del Consiglio regionale per l’attenzione e la sensibilità mostrate oggi in aula attraverso un voto unanime”, affermano il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, e il vicepresidente Vittorino Facciolla, assessore all’agricoltura, al termine dei lavori dell’Assemblea legislativa.
Secondo i dati rilevati dall’Azienda sanitaria regionale, Asrem, riferiscono Frattura e Facciolla, in Molise soffrono di celiachia, malattia di ampia rilevanza sociale, 853 cittadini di cui 237 sono uomini e 616 donne; 724 sono di età adulta.” A ciascuno di loro da oggi con questa legge, costruita con la partecipazione e la condivisione dell’Associazione italiana celiachia del Molise, offriamo l’opportunità di un’assistenza sanitaria mirata e non solo. Puntiamo con gli strumenti del Psr 2014-2020 a incentivare produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti privi di glutine. A noi sembra un giusto servizio alla collettività, il nostro testo ha una copertura finanziaria di 1,1 milioni di euro”. Tra i punti qualificanti della legge regionale su ‘Interventi in favore dei soggetti affetti da malattia celiaca, compresa la variante clinica della dermatite erpetiforme’, un centro di riferimento regionale e una rete assistenziale che assicurino al paziente celiaco in età pediatrica o adulta la diagnosi precoce, il follow up e la prevenzione delle complicanze; la formazione degli operatori; il Registro molisano dei celiaci; l’educazione sanitaria. Inoltre incentivazione della produzione di grano saraceno e altri cereali privi di glutine. “Entro tre anni – dicono – puntiamo ad avere almeno 100 ettari investiti a tali cereali e almeno cinque imprese che li trasformano e commercializzano”.
Fonte: www.ansa.it