L’accordo contiene due tipologie di presidi sanitari autorizzati dalle ASL alla diagnosi certificata di celiachia con i criteri minimi a cui far riferimento: da una parte i Presidi accreditati, 1 per ogni 500.000 abitanti in grado di seguire un massimo di 2500 celiaci: in Italia ne sono previsti 245, e dall’altra 2 Centri di terzo livello per ciascuna Regione, uno per gli adulti ed uno per bambini. IL DOCUMENTO
Entro fine giugno si dovrebbe avere a disposizione un nuovo Accordo tra Il Governo e le Regioni sui requisiti tecnici, professionali ed organizzativi minimi per l’individuazione dei presidi sanitari deputati alla diagnosi della celiachia. Il documento, che interesserà oltre 600.000 italiani, secondo una stima indicata proprio dal gruppo di esperti che ne ha curato l’elaborazione, è stato trasmesso la settimana scorsa alla Conferenza Stato Regioni per l’approvazione finale.
I nuovi LEA riconoscono la celichia tra le malattie croniche ed invalidanti, con le relative esenzioni dal ticket e il diritto all’erogazione gratuita dei prodotti senza glutine. Per i soggetti intolleranti al glutine viene assicurato invece un sostegno economico all’acquisto di alimenti sostitutivi di quelli a base di cereali contenenti glutine.
L’accordo all’esame della Stato Regioni contiene due tipologie di presidi sanitari autorizzati dalle ASL alla diagnosi certificata di celiachia con i criteri minimi a cui far riferimento: da una parte i Presidi accreditati, 1 per ogni 500.000 abitanti in grado di seguire un massimo di 2500 celiaci: in Italia ne sono previsti 245, e dall’altra 2 Centri di terzo livello per ciascuna Regione, uno per gli adulti ed uno per bambini. Sono poi indicati i criteri comuni per i Presidi ed i Centri, quali una funzione che si occupa di sierologia, una di genetica, una di endoscopia digestiva ed una che esegue esami istologici. Non viene tralasciato il capitolo dedicato alla competenze e alla formazione del personale da destinare alle due strutture.
Per il Centro di terzo livello vengono specificate due azioni non previste per i Presidi accreditati: la diagnosi e la cura di celiachia refrattaria e complicata e l’attività di formazione sulla celiachia da assicurare ai medici della Regione di riferimento, oltre all’audit per i Presidi accreditati. Il fallow-up della malattia, se non presenta problematiche ciliniche particolari, può essere effettuata, secondo l’accordo in esame alla Conferenza Stato Regioni, dai Medici di Famiglia, dai Pediatri di Libera Scelta o da altro specialista del SSN.
Domenico Della Porta
Referente Nazionale Medicina e Sicurezza sul Lavoro Federsanità ANCI
Fonte: www.quotidianosanita.it