I numeri danno l’idea del trend di crescita della malattia. I dati epidemiologici mondiali rivelano che una persona ogni 100 soffre di celiachia, con un aumento annuo delle nuove diagnosi pari al 20%. Ma in Italia, statistiche alla mano, i conti non tornano. I celiaci censiti, stando all’ultimo rapporto del Ministero della Salute del 2012, sono soltanto poco più di 148mila: rispetto ai 600mila presunti. Secondo molti esperti, la maggior parte degli adulti non sono consapevoli di soffrire della seconda intolleranza alimentare più diffusa al mondo, dopo quella al lattosio.
DIETA E CELIACHIA – Considerando che agli inizi degli anni ’90, lungo tutta la Penisola, si stimava un celiaco ogni 1000 persone, è presto chiaro come sia cambiata l’incidenza della malattia in appena un ventennio: a causa del maggior apporto di carboidrati nella dieta quotidiana, ma anche per merito di migliorate tecniche diagnostiche. L’ approccio terapeutico non prevede alternative alla dieta senza glutine: da seguire per tutta la vita. Eliminare questa componente proteica (contenuta in frumento, orzo, farro, avena, kamut) è l’unico rimedio che, oltre a garantire una buona qualità di vita ai pazienti, li protegge da eventuali complicanze.
CELIACHIA E OSTEOPOROSI – Una di queste è l’osteoporosi, diffusa soprattutto tra gli adulti. La conferma che una dieta rigorosamente gluten-free rappresenti una valida strategia per la sua prevenzione è arrivata da uno studio appena pubblicato su The Journal of Clinical & Endocrinology and Metabolism. La ricerca evidenzia che i celiaci hanno tassi di frattura d’anca più elevati quando il danno alla mucosa intestinale è protratto nel tempo. Motivo per cui attenersi a una dieta priva di glutine contribuisce – indicazione valida soltanto per i celiaci – a ridurre il rischio di una frattura che, nel tempo, potrebbe causare altre complicazioni.
Anche la Gdo da qualche anno si sta attrezzando per rispondere alle esigenze di un numero sempre maggiore di consumatori. Dal 2005, ad esempio, Coop ha lanciato la Linea Senza Glutine che nel corso del tempo ha visto arricchirsi la propria offerta. La dieta senza glutine è consigliata ai pazienti celiaci con diagnosi certa. Diverso è il quadro della gluten sensitivity, la cui diagnosi avviene per esclusione della celiachia e dell’allergia al grano. La gluten sensitivity risulta sensibile alla dieta senza glutine, ma non ci sono indicazioni che ne raccomandino l’uso.