Dal primo Gennaio buoni digitali anche per i 7 mila celiaci calabresi, un traguardo che cambia in modo concreto la vita dei pazienti e garantisce un consistente risparmio alla sanità pubblica. Oltre sei milioni di euro sono destinati in Calabria all’assistenza ai celiaci, voce di spesa in calo, che può ancora essere razionalizzata pur migliorando la qualità della vita del paziente cronico celiaco.
È prevista per l’inizio del 2022 l’attivazione del sistema di digitalizzazione dei buoni che consente alle persone celiache di accedere all’erogazione gratuita della terapia senza glutine, l’unica cura oggi nota per questa patologia. Sarà così definitivamente abbandonato l’utilizzo del buono cartaceo, che sfavorisce il paziente, limitandone il potere d’acquisto e la gestione virtuosa del tetto di spesa mensile a cui ha diritto.
“Abbiamo accolto la notizia con grande soddisfazione” afferma il Presidente dell’Associazione Italiana Celiachia Calabria Enrico Oriana “si tratta infatti di un passo avanti fondamentale che favorisce un accesso più agevole alla terapia per tutti i celiaci calabresi e tiene fede all’impegno che la Regione Calabria ha preso con la mozione n.141 del 24 Gennaio 2019, dedicata proprio alla dematerializzazione e digitalizzazione dei buoni acquisto erogati ai soggetti affetti da malattia celiaca. Semplificare l’accesso alla cura, migliorare così la qualità della vita dei pazienti, senza spendere di più, anzi. Il buono digitale porta con sé risparmio, come dimostrano i dati delle regioni che prima di noi lo hanno attivato”.
I numerosi vantaggi derivanti dall’introduzione del sistema digitale sono ormai noti e confermati dai dati che provengono dalle regioni in cui la dematerializzazione è già attiva. I pazienti possono così utilizzare il buono in tutti i canali distributivi, scegliendo anche in base al miglior prezzo praticato, oltre a potere acquistare secondo la reale necessità, senza l’obbligo di spendere l’intero buono in un’unica soluzione.
I vantaggi non riguardano i soli pazienti: dove applicato il buono digitale ha dato prova di poter generare un risparmio della spesa pubblica, un obbiettivo strategico che l’Associazione Italiana Celiachia indica da anni per rendere sostenibile l’assistenza integrativa alle persone con diagnosi di celiachia. La digitalizzazione del processo consente infatti di tagliare i costi della produzione cartacea e delle risorse amministrative per la verifica
rendicontale, in quanto il monitoraggio della spesa complessiva da parte dell’amministrazione pubblica può avvenire in tempo reale, in modalità digitale, senza necessità di documentazione cartacea a supporto.
Da non dimenticare inoltre la possibilità di raccogliere e analizzare i dati che definiscono il comportamento e le abitudini alimentari dei pazienti celiaci, utili alla sanità pubblica per conoscere meglio il paziente che assiste e valutare i migliori interventi a suo sostegno.
“Auspichiamo che la data dell’1 Gennaio 2022 rappresenti un traguardo concreto per i pazienti che vivono in Calabria” commenta il Presidente dell’Associazione Italiana Celiachia Giuseppe Di Fabio “ma anche un passo ulteriore verso la digitalizzazione nazionale dell’assistenza ai celiaci, che ci avvicina al traguardo indicato dal Ministero della Salute nella Relazione al Parlamento sulla Celiachia: sistemi di erogazione omogenei per eliminare disparità di trattamento e libera circolarità del buono tra le regioni e province in caso di spostamenti dei cittadini celiaci per studio, lavoro o svago.”
Considerando l’entrata in funzione del sistema digitale nella Regione Calabria a partire dall’inizio del prossimo anno, mancano ormai solo 4 regioni per completare la digitalizzazione in tutto il Paese ultimando così un processo a cui la stessa AIC è impegnata da anni e che porterà un vantaggio reale sia per i cittadini sia per la sanità pubblica.
Fonte: www.strill.it