La celiachia, e l’intolleranza al glutine, aumenta sempre più nelle nuove generazioni. A cosa sia dovuto non è ancora chiaro, ma l’Università di Boston si sta impegnando in uno studio che dovrebbe aiutare a capirne di più. Pubblicato su “Journal of Pedriatic Gastroenterology and Nutrition”, esso punta su un possibile cambiamento geografico nella distribuzione della malattia che è passata da una prevalenza europea/americana ad altre nazioni.

Forse è dovuto a questo, al movimento delle popolazioni, l’aumento della celiachia nei bambini (5 volte più che in passato) ma c’è anche la componente alimentare, ovvero l’aumento di inquinanti nel cibo e la trasmissione genetica di alcuni caratteri allergici. E tuttavia, questa statistica tiene conto solo dei casi di celiachia diagnosticati, ma quanti altri ce ne sono in atto ma sconosciuti ai medici? Occorre uno screening più attento e approfondito per avere un quadro preciso della situazione e delle cause: si dovrebbero analizzare non solo i pazienti ma anche i familiari e l’ambiente in cui vivono.
Purtroppo i cambiamenti che viviamo sulla nostra pelle, a lungo andare, si trasmettono per via ereditaria anche ai nostri figli e dunque è verosimile supporre che l’adattamento a nuovi problemi ambientali e a nuove sostanze presenti nel cibo si trasmetta ai nostri figli fin dal grembo materno. E che si manifesti sotto forma di una celiachia congenita, il che fa aumentare così drammaticamente il numero dei casi attuali.
Ricordiamo che la celiachia può causare disturbi come la diarrea cronica, le infiammazioni intestinali, ulcere e alcune forme di anemia.

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