In occasione della Settimana Nazionale della Celiachia, AIC Lazio richiama la Regione Lazio a rispettare gli impegni presi e ad aiutare i celiaci, a cui sono stati tagliati i buoni per l’approvvigionamento degli alimenti dietetici senza glutine
Roma, 11 maggio 2019 – I buoni digitali per gli oltre 20.000 celiaci del Lazio restano un sogno. La promessa dell’Assessore alla Salute Alessio D’Amato di attivare i buoni digitali a partire da gennaio 2019, non è stata ancora mantenuta.
« Si apre oggi la Settimana Nazionale della Celiachia, che ci vedrà impegnati fino al 19 maggio in una serie di iniziative, fra cui la raccolta online di firme sulla petizione Celiachia e buoni digitali: la regione lazio mantenga i suoi impegni (http://chng.it/9nRfCMGjPN) con cui chiediamo con forza, a nome di tutti i celiaci che da 40 anni rappresentiamo, la dematerializzazione dei buoni, come già avvenuto in molte regioni d’Italia – dichiara Angelo Mocci, presidente dell’Associazione Italiana Celiachia del Lazio (AIC Lazio) – La Regione Lazio mantenga la promessa fatta a luglio 2018 e dia la possibilità a tutti i celiaci di accedere al libero mercato, di approvvigionarsi dei prodotti senza glutine al miglior prezzo e di sopportare, così, la riduzione dei tetti di spesa, che da novembre scorso pesa sull’economia di queste famiglie ».
La celiachia è un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine, che è contenuto in alcuni dei principali cereali della dieta mediterranea, come grano, orzo e farro. La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica terapia che garantisce al celiaco un perfetto stato di salute, pertanto il celiaco non può mangiare cibi come pasta, pane, pizza, biscotti e tutto ciò che venga prodotto utilizzando farine contenenti glutine.
Il Servizio Sanitario Nazionale eroga, ai celiaci diagnosticati, dei buoni da utilizzare per l’acquisto di alimenti dietetici specificamente senza glutine, che in genere hanno un costo molto superiore a quello di prodotti analoghi contenenti glutine. Nel Lazio, questi buoni sono ancora in formato cartaceo e vincolano fortemente il celiaco, che può utilizzare ciascun buono in un solo esercizio commerciale (farmacia, negozio specializzato o GDO) e in un’unica soluzione. Una modalità che non permette ai pazienti di comprare in più negozi cercando, dove possibile, offerte convenienti, bensì costringe i celiaci a vivere ancora con le mani legate al portafogli.
« L’attivazione dei buoni digitali – continua Mocci – costituirebbe il primo fondamentale passo per consentire ai celiaci la possibilità, in future, di rifornirsi di alimenti senza glutine anche al di fuori della propria regione, evitando di dover riempire le valigie di prodotti, ogni volt ache si deve affrontare uno spostamento. A livello globale, poi, permetterebbe un monitoraggio della spesa totale, mese per mese, da parte dell’amministrazione pubblica oltre ad una significativa riduzione degli sprechi, traducendosi in un sostanziale risparmio della spesa pubblica come avviene già in altre regioni italiane ».
A 40 anni dalla sua nascita, AIC ha conseguito traguardi un tempo impensabili, che hanno migliorato la vita dei celiaci nel quotidiano. Nuovi diritti vanno conquistati e quelli conquistati, vanno difesi. Per firmare, è sufficient andare sulla piattaforma Change.org e cercare la petizione Celiachia e buoni digitali: la regione lazio mantenga i suoi impegni (http://chng.it/9nRfCMGjPN).
Ufficio stampa: Sulleali Comunicazione Responsabile, Eleonora Spadaro