Dietro a tanti disturbi femminili, dall’anemia all’infertilità, si nasconde la celiachia, ma molte donne non sanno di soffrirne.
Tanti disturbi femminili, come l’anemia o l’infertilità, sono causati dalla celiachia, di cui soffre il doppio delle donne rispetto agli uomini. Nelle donne che non tollerano il glutine i sintomi sono di varia natura e spesso diversi dai classici disturbi gastrointestinali e per questo non sempre si riesce a individuare il problema facilmente. E così, su 600.000 pazienti stimati in Italia, 400.000 sono donne, ma solo una su quattro riceve una diagnosi corretta: moltissime restano a lungo all’oscuro e sono esposte alle complicanze di questa intolleranza.
Per aiutare i medici di base e gli specialisti a riconoscere la celiachia in queste pazienti che manifestano i sintomi più svariati, è arrivata una guida gratuita, promossa nell’ambito del Progetto Donna 2016 dell’Associazione italiana celiachia (Aic). Un valido strumento disponibile online sul sito www.celiachia.it. Dalle stime diffuse dall’Aic, si è scoperto che le cellule del sangue, le ossa e l’apparato riproduttivo sono i principali bersagli di questa malattia: le donne intolleranti al glutine che, non sapendolo, non si sottopongono a una dieta di esclusione, in un caso su due soffrono di anemia, hanno fratture più di frequente e prima rispetto alle altre, se sono riuscite a restare incinta, hanno un rischio 10 volte più alto di aborto spontaneo, ritardo di crescita intrauterina e prematurità.
Di questa malattia si può cominciare a soffrire a qualsiasi età. Compare, talvolta, già neineonati e nel sesso femminile si registra un picco di insorgenza tra i 30 e i 40 anni. Oggi esistono semplici esami del sangue che permettono al medico di individuare rapidamente una diagnosi certa.
In breve
DURA TUTTA LA VITA
La celiachia è una malattia autoimmune e consiste in un’intolleranza permanente al glutine, una componente proteica presente in alcuni cereali. Nei soggetti predisposti tracce di questa sostanza provocano una reazione immunitaria anomala dell’intestino tenue.
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