Le persone celiache hanno diritto ad un servizio mensa adatto alle proprie condizioni sui luoghi di lavoro e di studio: vediamo in che termini.

La celiachia è una forma di intolleranza alimentare molto seria, che rende impossibile assumere alimenti che abbiano all’interno il glutine. Per questo è necessario che la persona celiaca segua un’alimentazione che non contenga il glutine onde evitare di mettere a rischio la propria salute.

Così, la legge [1]prevede il diritto dei celiaci ad una mensa speciale: nei luoghi di studio e lavoro pubblici, infatti, per la persona celiaca debbono essere forniti pasti sicuri.

Vediamo in che termini è previsto il diritto alla mensa delle persone celiache.

Diritto alla mensa dello studente e del lavoratore celiaco

Le disposizioni a tutela delle persone celiache prevedono che la persona celiaca iscritta ad presso un  istituto  pubblico di istruzione ed il lavoratore affetto da celiachia collocato nei ranghi di una pubblica amministrazione hanno diritto ad un servizio mensa speciale, che permetta di somministrare loro pasti privi di glutine.

Il meccanismo previsto dalla legge per attrezzare le mense al servizio delle persone celiache prevede uno stanziamento annuale di fondi per l’acquisto e la conservazione, oltreché la preparazione, di pasti senza glutine; tali stanziamenti sono poi ripartiti fra le Regioni in proporzione al numero di mense pubbliche attive nel territorio delle stesse.

È poi compito del lavoratore o dello studente affetto da celiachia comunicare il proprio bisogno di pasti privi di glutine ai responsabili dell’Ente di istruzione o del Datore di lavoro, in modo che possa essere tenuta presente la sua posizione nel momento in cui si dedicherà alla fruizione del servizio mensa.

In questo modo, la legge ha previsto uno specifico diritto della persona celiaca a vedersi serviti sul luogo di studio e di lavoro un piatto non contenente glutine: tale diritto al momento può essere fatto valere solo verso Datori di lavoro pubblici ed istituti pubblici o parificati di istruzione.

Diritto alla mensa della persona celiaca in luoghi privati

Ancora non esiste, invece, una norma che preveda il diritto dello studente o del lavoratore celiaco a vedersi servito un pasto senza glutine quando è impiegato presso un’azienda privata o è iscritto presso un’Università od una scuola non pubblica.

Tuttavia, pur premettendo che moltissime scuole private e molte aziende hanno comunque spontaneamente adeguato i propri servizi di mensa alle esigenze delle persone celiache, è possibile sostenere che anche il dipendente di una azienda privata o lo studente all’interno di una scuola non pubblica possono vantare un diritto alla mensa specifico per la propria condizione di celiaci: questo diritto è direttamente ricavabile dalla tutela costituzionale prevista per la salute e l’integrità fisica [2] la quale sicuramente impone ai Datori di lavoro ed ai responsabili dei luoghi di istruzione di considerare, nel contesto della sicurezza dei luoghi di lavoro, anche le specifiche condizioni di salute dei dipendenti e degli studenti al fine di metterli nella condizione migliore possibile per svolgere le proprie mansioni e di studiare senza rischi per l’organismo.

Diritto alla mensa del celiaco e corretta informazione sulla composizione dei cibi

In ogni caso, poi, nei locali adibiti al servizio mensa di istituti di istruzione e luoghi di lavoro devono essere affissi dei cartelli nei quali si elencano con chiarezza, precisione e completezza gli alimenti utilizzati, i piatti serviti e la composizione dei cibi che vengono offerti. Lo prevede un regolamento comunitario immediatamente applicabile [3].

NOTE:

[1] Legge n. 123/2005.

[2] Art. 32 Cost.

[3] regolamento U.E. n. 1169/2011.

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Fonte: www.laleggepertutti.it