Le diagnosi di celiachia stanno aumentando e diventano non solo più numerose, ma anche accurate. Ma finora si sono concentrare prevalentemente sugli uomini.
In realtà anche i cani possono essere intolleranti al glutine, una proteina presente in numerosi alimenti, come il grano, il farro o l’orzo, ma che si può trovare anche in tanti preparati come eccipiente per le sue proprietà di “collante (dal latino gluten = colla): contribuisce, infatti, a dare elasticità nei processi di lievitazione naturale.
Ecco, però, che di recente l’attenzione si è spostata anche agli animali e in particolare ai cani, tra i quali ci possono essere alcuni esemplari celiaci e alcune razze in modo particolare.
La celiachia tra i cani
Anche Fido, dunque, potrebbe essere celiaco, dunque soffrire della patologia autoimmune che fa sì il sistema immunitario reagisca “contro se stesso”, producendo anticorpi contro il glutine che poi finiscono con l’avere effetti collaterali negativi nei confronti del proprio organismo. Nel caso dell’uomo una delle conseguenze più comuni sono i disturbi intestinali, a causa del fatto che i villi si atrofizzano. Ma nei cani?
Solitamente i sintomi di intolleranza al glutine negli “amici a quattro zampe” compaiono tra i 3 e i 6 mesi di vita del cucciolo. Hanno a che fare con la digestione e dunque l’alimentazione, e sono accompagnati da alcuni campanelli d’allarme.
I segnali della celiachia nei cani
Tra i sintomi più comuni ci sono vomito e diarrea frequenti. Può anche capitare che il cane si gratti spesso alcune parti del corpo (anche negli uomini è possibile riscontrare la celiachia in forma dermatologica, tramite pustole, chiamata anche morbo di Duhring) o l’ano.
Un altro campanello d’allarme può essere l’irritazione alle fosse nasali e della gola, con starnuti ripetuti o prurito interno. Se si nota un calo di perso non motivato e improvviso o, nei casi estremi, convulsioni, è bene non esitare a rivolgersi a un veterinario.
Come comportarsi
Come per l’uomo, l’unica terapia è l’esclusione del glutine dalla dieta. Attenzione, dunque, a evitare prodotti contenenti cereali (come orzo, avena, farro, grano duro, semola di grano, kamut e segale, maltodestrine e lieviti), preferendo invece riso, quinoa, grano saraceno e sorgo.
Le razze
Non è ancora chiaro il motivo, ma al momento gli esperti indicano il Setter irlandese come una delle razze particolarmente a rischio celiachia e tra i cui esemplari sono stati riscontrati i casi più numerosi di intolleranza al glutine.
Fonte: www.theitaliantimes.it