Ad Asti, a differenza di altre città, ci sono molti locali sensibili al problema e che sanno accogliere clienti celiaci in tutta sicurezza
L’emergenza sanitaria non ferma la settimana dedicata alla celiachia
L’emergenza sanitaria e le limitazioni per contenere il diffondersi del Coronavirus non hanno fermato l’AIC – Associazione Italiana Celichia Onlus che ogni anno, in primavera, organizza la settimana dedicata a far conoscere la celiachia e a sensibilizzare la popolazione sulle sue problematiche. Non ci sono stati incontri in presenza o nelle scuole, ancora chiuse, ma anche ad Asti la Onlus ha comunque organizzato una settimana alternativa fatta di incontri virtuali, approfondimenti e confronti coinvolgendo molti soggetti del territorio. Skype e Facebook le due piattaforme sulle quali ci si è confrontati su temi quali “Impariamo a vivere la celiachia” (due incontri, uno dedicato ai bambini, l’altro agli adulti), “Cucina senza glutine” e “Sport e celiachia” promossi con professionisti, dottori, chef e tecnici federali che hanno portato il loro contributo per una discussione volta a fornire informazioni utili nella vita di tutti i giorni.
L’edizione di quest’anno ha avuto come tema principale l’assistenza ai pazienti celiaci. “La frammentazione regionale della gestione sanitaria si riflette, purtroppo ancora oggi, in una disomogeneità nell’accesso da parte dei pazienti ai servizi a seconda della loro regione di residenza – spiegano i promotori astigiani – Si tratta di un problema che da anni è all’attenzione di AIC, ma che la recente emergenza sanitaria ha messo in luce con maggior forza. Basta pensare – continuano – ai buoni spesa per l’acquisto dei prodotti sostitutivi senza glutine che in molte regioni sono ancora cartacei e non utilizzabili nella grande distribuzione; oppure alla mancanza di locali (pizzerie, bar, ristoranti, gelaterie, hotel) informati sulla preparazione dei cibi senza glutine, nei quali i celiaci possano consumare i pasti in sicurezza dalla contaminazione crociata, a causa dell’indisponibilità sul territorio dei corsi di formazioni organizzati dall’Asl in collaborazione con AIC”.
Ad Asti molti locali hanno aderito all’appello di AIC
Per fortuna l’Astigiano sembra essere un’isola felice, almeno per quanto riguarda l’informazioni e le possibilità date ai titolari dei locali per informarsi e diventare “virtuosi” sul fronte della celiachia. Parte del merito va al coordinatore e al referente AIC per la provincia di Asti, Fulvio Luberto e Manuela Soldan, che portano avanti numerose iniziative per sensibilizzare la popolazione e gli enti locali sulla necessità di diffondere le buone prassi sulla celiachia a partire dalle scuole.
Ad Asti i buoni spesa sono digitalizzati e un buon numero di locali sanno come accogliere in sicurezza i clienti celiaci. “Soltanto sul territorio cittadino – fanno sapere Luberto e Soldan – sono presenti ben tre gelaterie, cinque pizzerie, due ristoranti, un bar una gastronomia/pasticceria che hanno svolto il corso di formazione e che propongono una vasta gamma di piatti “glutee free” senza il rischio di contaminazione”.
Per maggiori informazioni sull’attività dell’AIC è possibile consultare il sito www.aicpiemonte.it, la pagina Facebook AIC Piemonte o mandare una mail a segreteria@aicpiemonte.it
Per chi volesse contattare il coordinatore provinciale Fulvio Luberto, o per iscriversi al sodalizio, la mail da usare è coordinatore.at@aicpiemonte.it oppure il numero 335. 5989868.
Fonte: lanuovaprovincia.it