“Prosegue l’incomprensibile mancanza di collaborazione con le farmacie da parte della ASP per garantire correntezza nei rimborsi delle forniture per assistiti celiaci e, allo stesso tempo, ridurne gli oneri burocratici connessi, Federfarma aveva chiesto all’ASP, nella persona del Direttore Sanitario, di provvedere a detti pagamenti di mese in mese, contestualmente a quelli delle ricette dei farmaci. Nonostante l’assenso prestato dal Direttore Sanitario, concretizzatosi, a quanto costa, anche in formali direttive, il servizio farmaceutico si rifiuta di adeguarsi.

Tale rifiuto è inammissibile – dice Federfarma nella nota – illegittimo e ingiustificabile, non trovando riscontro nemmeno nei comportamenti dei servizi farmaceutici delle altre ASP. Ma ancora più incomprensibile ed inaccettabile è il totale disinteresse manifestato dall’ASP rispetto alle precise e reiterate richieste di spiegazioni da parte delle farmacie.

Indubbiamente , tale mancanza di collaborazione non giova a nessuno e farà ben presto sentire i suoi effetti negativi sulla efficienza del servizio. Purtroppo, non è la prima volta che i farmacisti di Catanzaro sono costretti a fare i conti con riprovevoli comportamenti dell’ASP, ben lontani da quel dovere di attenzione che i pubblici funzionari dovrebbero prestare nei confronti di coloro che, come le farmacie, espletano un servizio fondamentale per la collettività. Comportamenti che hanno costretto le farmacie ad azioni di autotutela, tanto dure quanto necessarie. Anche in questa occasione le farmacie – prosegue la nota – non sono rimaste inerti e si sono attivate in tutte le sedi per tutelare ancora una volta le proprie ragioni. Infatti vista la totale mancanza di risposta e di collaborazione il Consiglio Direttivo di Federfarma riunitosi giorno 07 aprile 2014 ha deliberato la sospensione dell’erogazione dei prodotti per celiaci dal 18 aprile 2014. Per scongiurare tutto ciò, i farmacisti responsabilmente auspicano che l’ASP intenda aprire immediatamente un tavolo tecnico di confronto per superare i presunti ostacoli ad una definizione del contenzioso, realmente ispirata a correttezza e collaborazione istituzionale”.