I celiaci che cercano qualità devono rivolgersi al Belgio e al Canada
A un certo punto della sua lunga vita, Benjamin Franklin pronunciò una frase destinata a renderlo celebre al di là dei meriti scientifici o politici: “La birra è la prova inconfutabile che Dio ci ama e desidera la nostra felicità”. Eravamo nel XVIII secolo e a quell’epoca non si faceva caso a intolleranze e allergie alimentari. Oggi però una vasta offerta di birre senza glutine consente anche ai celiaci di continuare a brindare alla felicità.
Resta però un problema: l’orzo, ricco di glutine, è uno degli ingredienti principali della birra tradizionale ed eliminarlo dalla ricetta non è un passaggio indolore, in termini di gusto. Dopo alcuni tentativi francamente bislacchi, alcuni mastri birrai sono riusciti a trovare la quadra e, per fortuna dei celiaci, il World Gluten Free Beer Award si è preso la briga di indicare i migliori. Il premio viene assegnato negli ultimi mesi di ogni anno, ma in attesa di eventuali novità i consigli restano validi.
Ecco dunque la classifica, che mette Belgio e Canada sugli scudi e che a sorpresa retrocede la Daura di Estrella, vincitrice delle edizioni 2008 e 2009:
Tripel, Brunehaut (Belgio)
American Pale Ale, Glutenberg (Canada)
Blond, Green’s (Belgio)
Red Ale, Glutenberg (Canada)
India Pale Ale, Glutenberg (Canada)
Dark, Green’s (Belgio)
Pilsner, Mongozo (Olanda)
Amber, Brunehaut (Belgio)
Pilsner, Green’s (Belgio)
Lager, Schnitzer Brau (Germania)
Golden Ale, Green’s (Belgio)
Ale, Hambleton Ales (Gran Bretagna)
Amber, Green’s (Belgio)
Daura, Estrella (Spagna)
Lager, Hambleton Ales (Gran Bretagna)