Sensibilità al glutine non celiaca e sindrome dell’intestino irritabile potrebbero essere dovuti a squilibri della proteina zonulina. E’ quanto presentato all’UEG week 2015 a Barcellona

 

Un’altra ricerca italiana di successo. Parliamo dell’intrigante scoperta del collegamento tra la proteina zonulina e due condizioni infiammatorie intestinali comuni, sensibilità al glutine non celiaca (NCGS) e sindrome dell’intestino irritabile (IBS). I dati sono stati presentati all’UEG week 2015 a Barcellona.

I ricercatori hanno scoperto che le persone con NCGS e IBS hanno livelli ematici di zonulina superiori al normale, suggerendo un ruolo importante di tale proteina nello sviluppo di queste condizioni.

Intervenendo alla 23a edizione della United European Gastroenterology Week (UEG Week 2015) a Barcellona, in Spagna, il professor Giovanni Barbara dell’Università di Bologna, ha precisato che i risultati possono portare a nuove strategie di trattamento per queste condizioni.

“Siamo stati colpiti dal trovare che i livelli ematici di zonulina-ha dichiarato il prof. Barbara- erano quasi più elevati nei pazienti con NCGS rispetto a quelli con malattia celiaca”.

Zonulina è un’aptoglobina scoperta nel 2000 da un team di ricercatori della Maryland School of Medicine negli Stati Uniti. La proteina si trova all’interno delle cellule intestinali ed è l’unica proteina umana scoperta finora che regola la permeabilità dell’intestino.

Zonulina è stata chiamata “regolatore delle giunzioni strette”, in quanto controlla la dimensione degli spazi tra le cellule intestinali e regola il passaggio di sostanze nutritive, acqua e cellule dentro e fuori l’intestino.

I ricercatori hanno scoperto che zonulina è prodotta e rilasciata da trigger comprese le infezioni intestinali batteriche e il glutine, ed è già stato stabilito un collegamento tra la zonulina e la malattia celiaca.

In presenza di zonulina, le giunzioni normalmente strette tra le cellule intestinali rimangono aperte, la parete intestinale si danneggia a causa della creazione di queste “leakiness” a livello di intestino  e l’apertura di una cascata infiammatoria.

“L’aumento della permeabilità intestinale è coinvolta in una serie di patologie autoimmuni, tra cui la celiachia, il diabete di tipo 1, l’artrite reumatoide e la sclerosi multipla”, ha spiegato il prof. Barbara. “Poiché zonulina è un regolatore chiave della permeabilità intestinale, è possibile che questa proteina fornisca un legame comune tra tutte queste condizioni.”

In questo ultimo studio, il team bolognese ha reclutato pazienti con NCGS (n=27), sindrome dell’intestino irritabile diarrea predominante (IBS-D) (n=15), malattia celiaca (n=15) e volontari sani (n=15) e hanno misurato i loro livelli ematici di zonulina.

I livelli più alti di zonulina sono stati trovati nei pazienti con malattia celiaca (in media 0.033 ng/mg), seguiti da quelli con NCGS (media 0.030 ng/mg) e IBS-D (media 0,012 ng/mg).

Il livello medio nei volontari sani era solo 0,007 ng/mg. Nei pazienti con NCGS, i livelli ematici di zonulina sono scesi in modo significativo nel momento in cui si alimentavano con una dieta priva di glutine.

In conclusione, come ha sottolineato il prof. Barbara: “Questo studio ha aumentato la nostra comprensione sulla zonulina e di come potrebbe contribuire allo sviluppo di queste condizioni intestinali comuni e invalidanti “, ha detto il Prof. Barbara. “Speriamo che il nostro lavoro porterà a nuove strategie diagnostiche e terapeutiche per i pazienti con questi ed eventualmente altre condizioni autoimmuni.”

EV
Barbaro MR, et al. The role of zonulin in non-celiac gluten sensitivity and irritable bowel syndrome. Abstract presented at the 23rd United European Gastroenterology Week (UEG Week 2015), October 24–27 2015, Barcelona, Spain.